Eventi e fiere
Si è chiusa senza infamia e senza lode l’edizione 2006 dell’Eisenwarenmesse di Colonia
Nel 2004, e precisamente il 17 marzo, a tutti gli operatori mondiali del grande universo della ferramenta, utensileria e fai date, fu comunicato che la storica e annuale Eisenwarenmesse (nel frattempo diventata anche Practical World) si trasformava in una manifestazione biennale.
Qualcuno rimase sorpreso, qualcuno protestò, ma i più ritennero valide e al passo con i tempi le decisioni prese dalla Fiera di Colonia.
Inoltre la biennalità avrebbe dovuto stimolare, fra l’altro, anche il “rientro” delle grandi aziende dell’elettroutensile, già latitanti da anni.
Ebbene, due anni sono passati e dal 5 all’8 marzo scorso, a Colonia, si è tenuta l’International Hardware Fair/Practical World.
Come è andata?
Intanto una premessa che mi sembra doverosa: nei giorni immediatamente precedenti e durante la manifestazione una ondata di tempo pessimo – neve e bufere – si è abbattuta su gran parte della Germania, Svizzera e Austria, e ben sanno gli addetti ai lavor quanto il tempo sia determinante.
A ciò ha fatto da contraltare lo sforzo di Koelmesse che ha presentato un quartiere parzialmente rinnovato con opere strutturali di pregio, padiglioni nuovi e moderni, nonché servizi all’altezza della sua fama.
Detto questo il mio giudizio sulla manifestazione non può che esprimere molte perplessità sul futuro che l’attende.
Beninteso, la manifestazione rimane un “colosso” mondiale, tuttavia i segnali di crisi e flessione permangono.
Del resto anche i primi numeri, comunicati dall’ufficio stampa, non sembrano smentire questa tendenza: 75 mila visitatori provenienti da 140 paesi contro i 74 mila dell’edizione 2004, provenienti da 114 paesi: certo è che con la presenza di 26 nazioni in più ci si sarebbe aspettati una crescita del numero dei visitatori ben superiore alle 1.000 unità!
Un altro dato è rappresentato dal calo continuo degli espositori: 3.677 nel 2004 contro i 3.491 di quest’anno e fra questi, va detto, molti marchi italiani importanti.
Aumenta, per fortuna, il livello di internazionalità della manifestazione, supportato da una crescita del 60% di visitatori del Sud Africa, del 26% dagli Stati Uniti e del 20% dall’Asia.
Quali le impressioni “personalissime” di chi per quattro giorni si è aggirato tra i numerosi padiglioni ad osservare e raccogliere opinioni, soprattutto fra i suoi connazionali espositori?
Intanto i grandi marchi dell’elettroutensile non si sono fatti vedere.
La sensazione circa il calo dei visitatori è stata tendenzialmente generalizzata tra tutti gli espositori; impressione che ha raggiunto il culmine l’ultimo giorno (8 marzo), con corridoi mezzi vuoti e gran parte del management già ritornato a casa.
Come ho già preannunciato si è notata la defezione di qualche marchio italiano importante, a favore di un maggior numero di piccole e piccolissime realtà – spesso partecipanti grazie alle collettive organizzate dall’API – che effettivamente trovano a Colonia la “Vetrina” per eccellenza.
Complessivamente i commenti hanno espresso una situazione di staticità, alla domanda: “Come è andata?”, spesso la risposta è stata “Come sempre“; risposta generica che riassume molte sfumature che vanno dal “ci vengo perché è l’unico momento veramente internazionale”, a “è l’occasione per organizzare incontri con la forza vendita o il marketing”, o ancora “è un’operazione di pr”, o infine “ormai, tranne qualche colpo fortunato, non è più un momento di vendita”.
Unica obiezione davvero positiva l’ho riscontrata nell’analisi del visitatore che se è vero che diminuisce, è altrettanto vero che per molti espositori si dimostra maggiormente qualificato.
Infine qualcuno punta lo sguardo ad est e, in previsione della prossima edizione di Practical World di Shanghai a ottobre, qualche aziende si auspica la creazione di pacchetti ad hoc, con offerte economiche e vantaggiose per gli espositori che dimostrino interesse sia per la soluzione europea sia per quella asiatica.
A conclusione mi sembra valga la pena dare qualche indicazione circa gli elementi più “vistosi” che sembrano caratterizzare il progressivo mutamento della manifestazione.
Intanto la presenza asiatica che si è fatta più importante, non solo quantitativamente ma soprattutto “visivamente“.
Infatti se nel 2004 nei padiglioni cinesi ci si aggirava tra piccoli stand preallestiti, tutti uguali e per nulla personalizzati, quest’anno il Padiglione 6 – uno dei nuovi – ha presentato un’offerta caratterizzata da stand dalle diverse dimensioni e in tutto e per tutto progettati e realizzati come quelli delle grandi aziende occidentali.
Spostandoci in Europa vale la pena evidenziare la crescita della presenza di espositori provenienti dall’est europeo: quest’anno è toccato a loro occupare in forza piccoli stand preallestiti.
Concludo questa rapida carrellata sull’International Hardware Fair/Practical World con una nota di rincrescimento su una segnaletica che avrebbe dovuto essere più chiara ed efficace e una domanda: perché sono stati così poco valorizzati i nuovi padiglioni?
Si tratta di quattro spazi rinumerati 6, 7, 8 e 9. Sono belli, spaziosi e costruiti secondo i più moderni canoni della progettazione fieristica e perché allora destinare l’intero padiglione 7 e parzialmente l’8 ad espositori che ne hanno fatto un vero e proprio bazar e
con presenze poco pertinenti (che ci faceva, per esempio, un espositore che presentava seggiolini da auto per bambini)?
Perché non è stato utilizzato anche il 9?
Nel frattempo la Fiera di Colonia ha già comunicato le prossime date: dal 9 al 12 marzo 2008. Arrivederci alla prossima edizione!
Marzo 2006
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