I materiali
L’ardesia: il fascino della pietra nera
L’ardesia è una roccia metamorfica di origine sedimentaria ed è caratterizzata da una fissilità molto marcata.
È proprio questa proprietà che consente di dividere facilmente l’ardesia in piani paralleli.
La fissilità dell’ardesia dipende dal fatto che i minerali argillosi tendono a disporsi su piani paralleli tra i quali sono presenti, in finissime strutture lenticolari, i granuli di calcite e di quarzo.
Poiché tra un piano di fissilità e l’altro i minerali sono organizzati in una struttura molto compatta, le singole lastre presentano una elasticità e una resistenza alla flessione piuttosto elevate.
Come per tutte le rocce, le ardesie, prima di essere estratte contengono una certa quantità di acqua intergranulare (acqua di cava).
Una volta stagionata l’ardesia non può più riassorbire l’acqua intergranulare, presentando, valori di assorbimento dell’acqua decisamente bassi.
La porosità molto bassa dell’ardesia è inoltre molto favorevole per respingere gli attacchi del gelo. Per questi motivi l’ardesia è un’eccellente copertura per i tetti.
L’uso tradizionale dell’ardesia come piano di cottura o come rivestimento per i camini deriva da una ottima resistenza al fuoco.
Le ardesie hanno un coefficiente di dilatabilità molto basso risultando così praticamente indeformabili.
L’ardesia, la sua escavazione e la sua lavorazione, fa parte delle tradizioni produttive della Liguria.
Nel territorio ligure l’uso dell’ardesia è abbastanza generalizzato e diffuso soprattutto nelle zone adiacenti ai due poli estrattivi storici della riviera di Levante e in quella di Ponente.
Nel Levante fu dapprima sfruttata la zona di Uscio (XI – XII secolo) e la fascia compresa tra Barassi e il Monte San Giacomo, alle spalle dell’abitato di Lavagna (da qui il nome di “lavagna” per indicare l’ardesia).
Successivamente l’attività estrattiva si è trasferita in Val Fontanabuona.
Nel Ponente ligure la Valle Argentina è sempre stata un centro di escavazione dell’ardesia.
L’ardesia della Valle Argentina si differenzia da quella della Val Fontanabuona per una minore fragilità ma anche per una minore scistosità (cioè la predisposizione ad essere divisa in piani paralleli).
Infatti se l’ardesia della Val Fontanabuona può essere spaccata in spessori minimi di 2-3 millimetri, quella della Val Argentina può raggiungere uno spessore non inferiore agli 8-10 millimetri.
L’ardesia è tradizionalmente utilizzata per le coperture dei tetti, per la pavimentazione da interno e da esterno, per i portali, per il rivestimento dei gradini delle scale, per la realizzazione dei piani di gioco dei biliardi e, naturalmente per le lavagne scolastiche e non.
Da qualche decennio, grazie allo sviluppo tecnologico delle aziende del settore, l’ardesia è entrata anche nel mondo dell’architettura d’interni e dell’oggettistica per la casa con mensole, piani per tavoli, panche, e soprammobili di vario genere.
Lo sviluppo tecnologico, oltre ad ampliare le possibilità di lavorazione ha consentito all’ardesia di raggiungere livelli di competitività commerciale che con la lavorazione interamente manuale risultavano essere impossibili.
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