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Il trattamento con la gommalacca

a cura di Bricoliamo.com Avatar photo

La gommalacca è un polimero naturale con una composizione chimica simile a quella dei polimeri sintetici, per questo viene spesso chiamata “plastica naturale”.

La gommalacca è prodotta dalla secrezione della femmina della Keria lacca, un insetto presente nelle foreste di Assam e della Thailandia.

Questo particolare emittero deposita le sue secrezioni sulla corteccia degli alberi per consentirsi una salda presa.

Tali secrezioni una volta recuperate e purificate prendono la forma di pallottoline di colore giallo scuro.

Dalla metà del XIX secolo viene usata per produrre cornici, scatole, articola da toletta, gioielleria, calamai e anche protesi dentarie.

Se dissolta in acetone o alcol diventa quel rivestimento lucido e resistente utilizzato per la finitura e la lucidatura di mobili, violini e chitarre che conosciamo.

La gommalacca si trova in commercio pronta all’uso.

Chi volesse preparare da sé la soluzione deve acquistare della gommalacca a scaglie (nella foto), metterla in un barattolo di vetro, aggiungere l’alcol 99°, mescolare per bene e infine chiudere il barattolo e lasciare riposare la gommalacca per 24 ore.

Per l’applicazione della gommalacca occorre un tampone, che potrete facilmente costruire usando del cotone appallottolato e avvolto in uno straccio di lino usato come sacchettino.

E’ bene che esternamente si usi il lino perché secca meno rapidamente del cotone.

La gommalacca dovrà essere messa nella pallottola di cotone e non direttamente sul lino esterno, il quale dovrà sempre essere soltanto leggermente umido e mai bagnato di gommalacca.

Stabilire quanta gommalacca usare di volta in volta è frutto di esperienza, quindi le prime volte sperimentate con pazienza.

Il tampone così imbevuto deve essere strofinato sulla superficie in legno con rapidità, senza mai fermarsi.

Vanno bene movimenti sia circolari, che lungo le venature o a otto.

Quando la prima mano sarà perfettamente asciutta, saranno sufficienti pochi minuti, procedete con una seconda mano, con la stessa rapidità ma cambiando il movimento rispetto alla precedente.

Per arrivare alla lucentezza tipica della finitura a gommalacca occorreranno almeno quattro mani, se non sei.

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5 risposte a “Il trattamento con la gommalacca”

  1. Avatar photo michele ha detto:

    salve e grazie x tutto ,ma volevo sapere se ho un legno di pino ,passo il mordente noce scuro ,poi cosa posso passare per finitura’.gomma lacca,trasparente ,c’era d’api , non so se prodotti nominti vanno bene dopo il mordente ad acqua noce grazie.

    • Avatar photo Bricoliamo.com ha detto:

      Puoi usare sia gomma lacca che cera oppure entrambe: prima la gomma lacca, una carteggiata e infine la cera. Se il mordente è ad acqua è importante che sia perfettamente asciutto prima di procedere con qualsiasi altra finitura.

  2. Avatar photo gianfranco ha detto:

    siete semplici e chiari!GRAZIE

  3. Avatar photo Emilio Baldini marito di Ricci Milta ha detto:

    Molto e dico molto interessante e istruttivo
    Un appassionato del fai da te