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Terremoto Emilia: Brico IO Mirandola
Per quello che abbiamo potuto verificare nella nostra visita alle zone terremotate dell’Emilia (vi invitiamo a leggere l’articolo “Terremoto Emilia: ripartire subito” che trovate nella Rotta di Navigazione), i centri fai da te delle grandi insegne, essendo tendenzialmente decentrati rispetto ai paesi colpiti e spesso all’interno o nelle vicinanze di centri commerciali, non hanno subito gravi danni e alcuni hanno già riaperto, mentre altri stanno aspettando le verifiche della Protezione Civile per poter far rientrare i clienti nel negozio.
Siamo andati a visitare quello che probabilmente è stato il più colpito, il Brico Io di Mirandola che, essendo anch’esso alla periferia del paese non ha subito gravi danni strutturali, se non alcune crepe, comunque preoccupanti nella parte posteriore del negozio verso il magazzino.
Nonostante ciò il Brico Io di Mirandola non è chiuso.
Certo i clienti non possono entrare nel punto vendita, ma vengono comunque serviti e accolti nella zona antistante all’ingresso dove sono stati montati dei container riempiti dei prodotti necessari per fronteggiare l’emergenza (tende, ventilatori, lettini e attrezzi di vario genere).
“Abbiamo riaperto il prima possibile, praticamente da subito – ci ha raccontato Massimo Borghesan capoarea di Brico Io nel Veneto, venuto a supporto della capoarea dell’Emilia, Antonella Barbieri – anche perché molti nostri prodotti sono una necessità per fronteggiare l’emergenza. Abbiamo subito fatto arrivare dai nostri fornitori, devo sottolineare tutti molto disponibili, tende, lettini da campeggio e quant’altro potesse essere utile in questo momento così drammatico. Gli stessi Vigili del Fuoco e gli operatori della Protezione Civile sono venuti da noi per recuperare mantelle e stivali per far fronte alla pioggia battente che abbiamo avuto nelle giornate successive alle tremende scosse del 29.”
I ragazzi che lavorano nel negozio, tutti giovani, non hanno paura?
Certo che hanno paura, tutti abbiamo paura, le scosse del 29 sono state tremende, assai peggio di quelle della settimana prima. Alcuni di loro vivono nelle tende però la volontà di ripartire vince qualsiasi paura. Non possiamo pensare che domani o tra 10 minuti ci sarà un’altra scossa altrimenti non ci risolleveremo più. Dobbiamo darci da fare, tutti insieme. Abbiamo bisogno di darci da fare.
Che cosa vi serve ora?
L’urgenza maggiore riguarda l’ispezione tecnica della Protezione Civile per consentirci di rientrare nel negozio o di fare quanto sarà necessario per garantire la sua messa in sicurezza. Solo allora potremo essere davvero utili per le nostre comunità. Gli emiliani sono gente che lavora e il nostro supporto con attrezzi, materiali edili e quant’altro è indispensabile per consentire a tutti di riprendere ad essere attivi e reagire al dramma.
Nel frattempo?
Abbiamo allestito dei container fuori dal negozio e stiamo cercando di approvvigionarci di tutto quanto serve per fronteggiare l’emergenza. Per quanto riguarda noi di Brico Io continueremo ad essere a disposizione della comunità per tutto quanto possiamo fare.
Abbiamo parlato anche con i dipendenti del negozio e la sensazione che ne abbiamo ottenuto è esattamente la stessa dichiarata da Massimo Borghesan, quello che abbiamo avvertito è naturalmente il brivido che tutti hanno avuto parlando e ricordando i momenti delle scosse.
8 giugno 2012
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