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Siamo ormai a pochi giorni dalla terza edizione del BricoDay, l’evento annuale per il mercato italiano del bricolage.

Un evento che in questi tre anni è cresciuto enormemente e che ormai è da considerare come il punto di riferimento per il confronto tra gli operatori di produzione e distribuzione dell’intero settore.

L’appuntamento di quest’anno si terrà, come ormai da tradizione, nel Centro Congressi Milanofiori di Assago, alle porte di Milano, il giorno 30 settembre, con inizio alle ore 9.00. Il programma di questa terza edizione è straordinariamente ricco ed è dedicato al consumatore di prodotti per il bricolage: chi è? cosa compra? Come compra? e come sarà in futuro? Sul tema la rivista BricoMagazine, organizzatrice del BricoDay, presenterà una ricerca commissionata per l’occasione a Interactive Market Research.

Per sapere qualcosa in più su questa edizione 2010 del BricoDay abbiamo parlato con Maurizio Casolaro e Giulia Arrigoni, rispettivamente editore e direttore di BricoMagazine.

Siamo ormai a pochi giorni da questa terza edizione del BricoDay, come sta andando? Quante persone si sono registrate al momento? Quali sono le vostre aspettative?

Le nostre aspettative sono già state abbondantemente superate, sia per il numero di registrati, sia per la loro qualità. Al momento (lunedì 27 settembre) abbiamo oltre 900 registrazioni, circa il 30% in più dell’anno scorso, e mancano ancora quelli dell’ultimo minuto. Ciò che però ci premeva di più era coinvolgere un maggior numero di esponenti della distribuzione, che l’anno scorso aveva un po’ latitato. Attualmente circa il 25% dei registrati appartiene alla distribuzione (catene GDS e non specializzata, centri indipendenti, grossisti), ed è un risultato di grandissima soddisfazione, vista la tradizionale difficoltà a far muovere questa categoria.

L’argomento di quest’anno è il consumatore. Che cosa vi ha portato a questa scelta?

Dopo aver parlato di assortimenti, nella scorsa edizione, abbiamo ritenuto quasi “doveroso” dedicare un intero Bricoday al cliente dei centri bricolage e alle sue caratteristiche, realizzando un ricerca ad hoc. E’ solo conoscendo il cliente che è possibile soddisfarne la meglio le esigenze e i desideri. Ed è solo conoscendo il cliente che si possono realizzare prodotti e negozi adeguati e realmente attraenti. Crediamo che il mercato del bricolage abbia molte potenzialità inespresse e, spesso, a causa di una non approfondita conoscenza dell’utenza.

Sul tema avete realizzato una ricerca che presenterete al BricoDay. Possiamo avere qualche anticipazione? Come è fatto questo consumatore italiano di prodotti per il bricolage?

La ricerca era un requisito necessario, da parte nostra, per affrontare l’argomento in modo credibile. I risultati, che verranno presentati durante il Bricoday, sono interessanti e riserveranno qualche sorpresa. Un esempio è l’elevata percezione che il cliente ha nei confronti della propria abilità di bricoleur in contrasto con una scarsa coscienza progettuale.

Il programma di quest’anno è davvero molto ricco sia nella sessione mattutina che in quella pomeridiana, con relazioni tutte molto interessanti e tenute da relatori importanti. Sarà una giornata molto intensa, non pensate di avere esagerato un po’?

Assolutamente no. Dopo il BricoDay dell’anno scorso abbiamo registrato da parte dei visitatori la necessità di rendere la giornata più movimentata e con stimoli diversi. Per questo abbiamo introdotto la tavola rotonda, che porta un reale momento di dibattito, e i seminari, che permettono un focus maggiore su argomenti specifici. Definita la formula, abbiamo cercato i relatori che meglio potevano rispondere alle esigenze. Credo che il risultato finale sia di alto profilo.

L’altra novità di quest’anno è la parte espositiva con stand di aziende del settore. Come dobbiamo interpretare questa scelta? Si tratta di un primo embrione di una futura manifestazione fieristica?

Eviterei di parlare di fiera (di questi tempi!). Il periodo critico che stanno vivendo le fiere deriva dalla loro incapacità di adattarsi alle necessità del mercato (sia delle aziende che espongono, sia dei visitatori). La formula che proponiamo piace perché è snella, poco impegnativa, relativamente economica e coniuga efficacemente un momento di business con uno di formazione personale. Stand di piccole dimensioni e preallestiti, una sola giornata, location comoda e compatta, esposizione e sale convegni fianco a fianco, sono questi i plus di BricoDay che piacciono al mercato. Per il futuro, siamo già al lavoro, ma prima dobbiamo valutare come effettivamente andrà questa edizione. Vogliamo crescere ma non dobbiamo allontanarci dai principi che ho appena esposto. Sicuramente non perderemo, anzi incrementeremo la vocazione originaria del BricoDay, cioè quella convegnistica. Dall’altra parte abbiamo tante richieste per accrescere la parte espositiva, e in questo ambito dovremo fare delle scelte equilibrate.

La rivista BricoMagazine è diventata negli anni la “Bibbia” per gli operatori del settore, il BricoDay è diventato l’evento più importante del nuovo secolo per il mercato italiano del bricolage. Il tutto in un mercato sostanzialmente statico e privo di iniziative significative. Qual è il segreto di tanto successo? Che cosa avete ancora in mente per il futuro?

Credo che il nostro sia considerato un mercato statico perché nessuno ha mai veramente cercato di renderlo dinamico. Voglio dire che è pieno di realtà grandi, forti, giovani e dinamiche, ma che non si sono mai sentite un vero mercato. Peccherò di presunzione, ma credo che il successo di BricoMagazine e del BricoDay stia nell’aver dato un contenitore chiaro e moderno al settore. Le aziende del bricolage provengono da mondi completamente diversi: meccanico, chimico, arredo, legno, ferro, tessile, ecc.. Il loro unico filo conduttore è naturalmente la distribuzione in cui convivono sotto lo stesso tetto. Ma quello è il campo di battaglia, dove ognuno conduce una campagna per difendere e incrementare la propria posizione. Noi, invece cerchiamo, di dare a tutti i diversi mondi la possibilità di comunicare, dialogare e approfondire.

A testimonianza del nostro crescente sforzo, l’anno prossimo BricoMagazine passerà da sei a nove numeri l’anno, per garantire una migliore copertura informativa eavvieremo una collaborazione con una società di ricerca per pubblicare periodicamente indagini di mercato.

Ci sono in cantiere altre iniziative, basterà continuare a seguirci per conoscerle.

Settembre 2010

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