Notizie di mercato
Il caso Kcommunication
QUELLO CHE SEGUE È IL CAPITOLO 25 DEL LIBRO “TIME OUT: UN MOMENTO DI RIFLESSIONE SULLA TV SATELLITARE, INTERNET E IL DIGITALE TERRESTRE TRA TECNOLOGIA, POLITICA E CONTENUTI”, SCRITTO DA MAURO MILANI NEL 2005.
“KCommunication è stata la naturale evoluzione di vent’anni di attività nel campo della formazione da parte della DIEFFE – mi spiega Walter Gatti, direttore editoriale –, una società nata a Padova, intorno alla metà degli anni ’80 dall’iniziativa di un gruppo di docenti universitari. L’area culturale e professionale di riferimento è quella della Compagnia delle Opere. La DIEFFE, dopo aver realizzato e gestito corsi di formazione, assume la gestione, prima didattica e poi anche amministrativa di una vecchia scuola professionale che in quel momento andava malissimo e nel giro di tre anni la trasforma in uno degli istituti più importanti del Veneto con 300 studenti che ogni anno studiano per formarsi una professionalità idonea al mondo del lavoro. Considerando il successo dell’iniziativa la DIEFFE diventa ben presto un punto di riferimento anche per enti e associazioni di categoria della zona, per esempio Confesercenti, e presta consulenze per lo sviluppo della formazione di dipendenti e imprenditori.“
“L’attività consulenziale e la richiesta di servizi da parte delle imprese e delle pubbliche amministrazioni – continua Gatti – ben presto cresce al punto da rendere necessaria la costituzione di altre società con professionalità specifiche, le quali andranno a fondare Cosmi Network. Un network che oggi (2004 – n.d.r.) conta 22 aziende che operano nel campo della formazione su progetti in tutti i Paesi del mondo. E’ in questo ambito, molto dinamico e frizzante che DIEFFE, nel 1998, si trova a riflettere sulla possibilità di organizzare corsi di formazione a distanza. Una riflessione che partì da un problema estremamente pratico: occorreva fare formazione ad un grande numero di imprenditori e dipendenti di imprese turistiche sparse su tutto il territorio nazionale. Un lavoro che, se sviluppato con le metodiche tradizionali dei corsi in aula, sarebbe costato un patrimonio.”
E’ molto interessante a questo punto seguire il percorso che ha portato la DIEFFE a scegliere il satellite per distribuire a distanza i loro corsi di formazione. Teniamo conto che la fine degli anni ’90 sarà ricordata come l’era del bum di internet. I progetti di formazione in rete si moltiplicano, gli investimenti sono elevatissimi, ma i manager DIEFFE avvertono che qualcosa non funziona. La qualità e le possibilità offerte da internet in quel momento storico (oggi lo sviluppo tecnologico ha cambiato di molto le cose) non convincono.
“Per capire come affrontare il problema – prosegue Walter Gatti – la DIEFFE seleziona un piccolo gruppo di manager e li sguinzaglia per il mondo a scoprire e analizzare esperienze nuove e innovative. In una manifestazione fieristica specializzata sui prodotti tecnologici per la formazione, viene preso il contatto, che poi risulterà decisivo, con la AREL, società israelo-americana che, grazie alla sua piattaforma didattica interattiva, detiene negli Stati Uniti una quota del mercato della formazione a distanza pari al 75%. Per verificare sul campo la validità di questa piattaforma tecnologica il gruppo di manager sbarca in Scozia dove la Royal Bank of Scotland usa il sistema AREL per la formazione a distanza di tutti i promotori finanziari europei. Il test risulta estremamente positivo e i manager tornano a Padova, in DIEFFE, proponendo per la soluzione del problema della formazione interattiva a distanza la tecnologia AREL.”
Sinteticamente il sistema funziona in questo modo: da uno studio televisivo il docente espone la propria lezione davanti ad una telecamera. Gli utenti seguono la lezione da singole postazioni oppure da aule attrezzate. L’attrezzatura consiste in un normale schermo televisivo predisposto per la ricezione satellitare, in un computer che funziona da decoder per gestire l’interattività via telefono e in un particolare telefono per ciascuno degli utenti. Questo impianto consente all’utente, all’inizio della lezione, di dichiarare la sua presenza accedendo così alla possibilità di interagire con il docente, pigiando un apposito tasto posto sul proprio telefono. Il docente quindi, sa quante e quali sono le persone che stanno seguendo la lezione. L’interattività si esprime sia dal discente verso il docente, con la richiesta di intervenire in trasmissione per porre domande o per chiedere precisazioni; che dal docente verso i discenti con la proposta di sondaggi o test che possono consentire un feedback immediato sul livello di apprendimento raggiunto. Naturalmente il tutto è controllato da una regia che gestisce il traffico creato dalle richieste di interazione (è il docente, su segnalazione della regia, che decide se far parlare o meno in trasmissione l’allievo che ne ha fatto richiesta). Ricordate quando nelle scorse pagine si parlava di interattività individuando le due caratteristiche fondamentali nella reciprocità e nel controllo: ebbene questo di Kcommunication è uno degli esempi più validi che abbiamo oggi in Italia.
“Dopo quindi un paio di anni di ricerche – riprende Walter Gatti – DIEFFE decide di sperimentare il sistema AREL su un progetto, in collaborazione con la Confesercenti, per la formazione a distanza di quadri e dirigenti, della durata di 12 mesi. Vengono realizzati gli studi e la regia a Padova, viene affittata la banda satellitare da Eutelsat (7° est), vengono installate venti postazioni per gli utenti e inizia una sperimentazione orientata soprattutto a stabilizzare il prodotto e ad affinarlo in conseguenza delle differenze che ben presto sono emerse tra il mercato della formazione americano e italiano. Correva l’anno 2000 e la sperimentazione va talmente bene che, prima ancora della sua conclusione, nell’autunno 2001, vengo chiamato da Alberto Raffaelli, presidente della Compagnia delle Opere Nord-Est e presidente di Cosmi Network, per dare il mio contributo in qualità di esperto di contenuti e della loro gestione. Nel gennaio 2002 nasce Kcommunication con una campagna pubblicitaria sui media nazionali che recitava così: “Chi l’ha detto che in TV ci sono solo cattivi maestri?“. E con Kcommunication nasce la prima televisione interattiva italiana, interamente dedicata alla formazione. Le trasmissioni che vanno in onda non sono evidentemente in funzione della forzata occupazione di un palinsesto, bensì sono le ore di formazione chieste e concordate con i clienti.”
Oggi Kcommunication realizza 100 ore di produzione televisiva al mese e una programmazione quotidiana in diretta che va dalle 2 alle 8 ore. Non è poco, anzi è moltissimo se consideriamo la quasi assenza di produzione alla quale ci sta abituando la televisione satellitare che arriva nelle nostre case. Kcommunication si distingue e si presenta in quanto società specializzata nella produzione di contenuti interattivi, con 3 sedi di trasmissione (Padova, Milano e Roma), 150 postazioni in Italia, 42 dipendenti e un fatturato che supera i 4 milioni di euro sviluppato con partner e clienti nazionali e internazionali.
“Il nostro sistema – sottolinea Walter Gatti – è testato per 15.000 utenti in contemporanea. Noi siamo arrivati, per il momento ad un massimo di 570 utenti suddivisi su 50 sedi da 10-12 postazioni ciascuna. I corsi erano sulle affezioni cerebrovascolari, la committenza era l’Istituto di Anestosologia e Rianimazione di Padova, gli utenti i medici che tramite questo corso potevano acquisire crediti e punteggio per la professione. In questo caso fu un corso con sessioni particolarmente lunghe: tre lezioni di 45 minuti, con un quarto d’ora di pausa tra l’una e l’altra, 45 minuti di discussione al termine delle lezioni e un test conclusivo che determinava l’assegnazione o meno dei crediti. Un’altra esperienza importante di Kcommunication è stata quella realizzata con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che aveva la necessità di formare i propri 12.400 dipendenti, che lavorano nelle sue 21 sedi regionali, sulle norme previste dalla legge 626 in tema di sicurezza. In questo caso i problema era quello di condensare i contenuti del corso in poco tempo ma mantenendo alto il livello di efficacia e di apprendimento. Lavorando insieme al Ministero, all’Ufficio Formazione del Ministero e ai sindacati abbiamo identificato i bisogni, abbiamo identificato i corsi, li abbiamo ingegnerizzati, abbiamo identificato i docenti e infine abbiamo cominciato a fare lezione. Furono corsi di 4 ore tenuti per 300 persone contemporaneamente, suddivise nelle 21 postazioni realizzate nelle sedi regionali del Ministero e durarono per quattro mesi con 2 sessioni di corsi ogni settimana.”
Operazioni probabilmente impossibili, o quanto meno sicuramente straordinariamente costose se gestite con il tradizionale approccio della lezione in aula. A sostegno infine della mia personalissima tesi secondo la quale ciò che è importante è il contenuto e la capacità di realizzarlo, organizzarlo e gestirlo, bisogna evidenziare come Kcommunication stia ampliando la propria offerta e le proprie modalità di penetrazione e di servizio ai mercati. Infatti, durante Sat Expo 2003, ha annunciato la nascita di una nuova società, Vcommunication, che, sulla base dei comunicati stampa diffusi, avrà la missione di realizzare due canali satellitari tematici specializzati e mirate su un target professionale: il primo, Telefiera, rivolto al mercato fieristico e in particolare alla promozione internazionale del Sistema fieristico italiano; il secondo, Eastern Channel, è un canale in lingua cinese distribuito dal satellite W5 di Eutelsat e progettato per promuovere il sistema industriale italiano in Cina. Ma non solo, infatti, se internet nel 2000 fu ritenuto insufficiente per lo sviluppo del progetto Kcommunication, oggi, con lo sviluppo della tecnologia ADSL, viene ripreso in considerazione.
“Quella di internet per noi è la seconda fase – conclude Walter Gatti – . Dopo gli importanti investimenti per la messa a punto della piattaforma satellitare interattiva e la specializzazione nella produzione di contenuti interattivi, abbiamo attivato un secondo step di investimenti che ci ha consentito, grazie al lavoro dei nostri ingegneri, di realizzare Cosmi Live, un prodotto nuovo e innovativo che consente di rendere interattiva la web Tv. Il pacchetto Cosmi Live è molto semplice, si compone di un cd da inserire nel lettore del proprio computer e di una cuffietta dotata di microfono. Collegandosi al sito www.k-communication.net e inserendo nel proprio computer la card Cosmi Live si ha la possibilità di partecipare interattivamente alle trasmissioni in diretta dei corsi prescelti oppure accedere all’archivio dei corsi e delle lezioni, che possono essere visionate in qualsiasi momento senza il vincolo della diretta. Il vantaggio che ci offre la web Tv in internet rispetto alla Tv via satellite è proprio la costituzione e la messa a disposizione del vasto archivio di lezioni che abbiamo realizzato in questi due anni di attività. Un caso pratico: insieme a MediK, società del network Cosmi specializzata nella formazione in ambito sanitario, abbiamo attivato un corso sulla responsabilità penale e civile per le aziende della sanità. Un corso certificato dal Ministero, la cui frequentazione portava agli operatori crediti di avanzamento per la carriera. In una prima fase abbiamo proposto e realizzato il corso via satellite, successivamente, essendo le richieste di partecipazione molto numerose, ci siamo orientati alla tecnologia Cosmi Live e a internet. Naturalmente abbiamo dovuto lavorare sul contenuto perché le 17 lezioni da 45 minuti ciascuna non potevano certo essere messe in internet con le stesse modalità utilizzate per la Tv satellitare. Gli operatori che hanno seguito il corso grazie a Cosmi Live si sono trovati, una volta collegati al nostro sito, sullo schermo del proprio computer una struttura con le 17 lezioni ciascuna suddivisa in tre pillole di 15 minuti e una cartella contenente le slide usate dal docente durante le lezioni stesse. Ogni volta che l’operatore abbonato concludeva la visione di una lezione si installava un cookie nel suo computer. Raggiunto il numero di 17 cookie si poteva accedere al test che, se superato dava la possibilità di acquisire i crediti previsti per quel corso (la valutazione e l’esito del test era garantito da MediK e da due provider scientifici: l’Università di Padova e il CIMO)“.
Rispondi