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Grazie alla sapiente consulenza di Federico Chierico, uno dei 4 fondatori di Paysage à Manger, azienda agricola ai piedi del Monte Rosa, possiamo darvi ottimi consigli su come si può coltivare la patata partendo dai saperi antichi, con trucchi e suggerimenti recuperati dalla tradizione dei contadini montani.

Attenzione alle patate “inverdite”

Per patate inverdite si intende quando la patata viene erroneamente esposta alla luce del sole, attivando così la fotosintesi clorofilliana (il colore verde è dato dalla clorofilla) e stimolando un significativo aumento della produzione di solanina, un alcaloide presente naturalmente nella patata per la sua difesa da malattie e parassiti.

La solanina è tossica quindi si deve evitare di cucinare e mangiare patate che ne presentino un’eccedenza, in particolare patate acerbe (attenti alle patate novelle), patate che sono state esposte alla luce solare, patate che presentano germogli e patae che iniziano ad appassire (buccia raggrinzita). Detto questo non bisogna farsi prendere dal panico perché per avere riscontri della tossicità della melanina si deve fare una vera e propria scorpacciata di patate.

La semina

Per la semina si usano patate che presentano le tipiche gemme che tutti ni possiamo notare quando teniamo in dispensa le patate per lungo tempo.

Nel caso di patate di grosse dimensioni e con una germinazione abbondante, si può tagliare a metà la patata usando le due parti per la semina.

Messa a dimora in terreno

La patata si semina a file lasciando circa 25 cm tra una patata e l’altra e circa 50 cm tra le file.
Il tubero da semenza va posto a non più di 10 cm sotto il livello del terreno.

Dopo circa 2 settimane dalla semina spunta la piantina, quando arriva a circa 10 cm di altezza si procede alla rincalzatura, ovvero a mano o con una piccola zappa, si smuove la terra tra le file e la si butta sopra le piantine ricoprendole del tutto, senza pigiare ma lasciando la terra smossa.

Questa pratica serve ad aumentare la produzione; a migliorare l’assorbimento dell’acqua (le radici sono molto sensibili agli stress idrici e con questa tecnica l’evaporazione avviene solo negli strati più elevati e lontani dalle radici, che rimangono a umidità e temperatura costante); a rinvigorire la pianta e a facilitare il raccolto (i tuberi si formeranno nel cumulo quindi basterà diradare il baule di terra con un rastrello per raccogliere le patate).
Si possono rincalzare una seconda volta a distanza di 2-3 settimane dalla prima rincalzatura.

La fioritura

La fioritura è il momento più importante per la coltivazione della patata. In contemporanea con i fiori si formano anche i nuovi tuberi che proprio in questo periodo si sviluppano. Il tutto dura dalle 3 settimane al mese e mezzo (ogni varietà di patata ha la sua durata),  ed è bene prestare molta attenzione al clima in questo periodo.

Se non piove durante la fioritura le patate saranno piccolissime, essendo il tubero una riserva d’acqua. In questo caso è necessario irrigare di mattina presto.

Non date mai acqua alle patate negli orari soleggiati.
Se l’annata è particolarmente torrida, è bene irrigare anche dopo le 23 di sera. La produzione ne gioverà parecchio.

Se al contrario è la stagione è molto umida e piove spesso è bene controllare eventuali attacchi di peronospora, un fungo particolarmente aggressivo sulla patata.

Raccolta

Dopo la fioritura la pianta va verso la fine del suo ciclo di vita, che dura in tutto circa 100-120 giorni.
In questo periodo i tuberi compiono la maturazione. La dimensioni massima è stata raggiunta durante la fioritura, ma necessita ancora questa ultima fase per raggingere la perfetta maturazione.

Quando la pianta è completamente secca si procede alla raccolta.

Ora le patate si saranno staccate dalla pianta e avranno una buccia solida e compatta.
Per raccoglierle sarà sufficiente smuovere la terra per mettere a nudo le patate, senza la necessità di scavare a fondo.

Consigli antichi dai contadini

La pacciamatura del terreno con paglia di segale (più indicata di quella di grano), che, oltre a ridurre notevolmente la formazione di erbacce, aiuta a prevenire malattie e mantiene la temperatura preferita dalle patate anche in caso di sbalzi termici.
La procedura ottimale vorrebbe che il raccolto delle patate avvenga in due giorni. Il primo giorno si mettono a nudo le patate, esponendole all’aria, e il giorno successivo si raccolgono da terra.

Questa pratica garantire un’asciugatura ottimale dei tuberi, riducendo i rischi di marcescenza.
Dopo la raccolta le patate vanno lasciate a riposo per un 20-40 giorni al buio totale e al fresco (7-12 gradi), questo periodo è necessario per identificare eventuali patate malate.

*foto dall’orto Paysage à Manger – Agricoltura di montagna ai piedi del Monte Rosa.

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