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Mara Verbena, una fior di manager
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Si tratta di uno dei manager più apprezzati e stimati del comparto fiori e piante, forse per la sua simpatia, forse per la passione che mette nelle cose che fa, certamente per la sua professionalità di altissimo profilo costruita in anni di studio e sperimentazione sul campo.
Mara Verbena nasce professionalmente esattamente 25 anni fa, il 22 maggio 1983, insieme al suo negozio di fiori, Fior di Verbena, a San Marino, sua terra natale.
Da allora ha percorso moltissima strada. Frequenta tutti i corsi di Federfiori e di Pianeta Fiore e all’estero con il Maestro Peter Hess, si diploma alla Scuola Agraria del Parco di Monza, diventa grossista di fiori, sale sui podi di importanti premi e concorsi, partecipa a trasmissioni televisive.
Un impegno che va al di là di se stessa e della propria professione e che la porta a promuovere il florovivaismo come attività professionale e il fiore come prodotto da amare.
Nel 1993, non soddisfatta dei sistemi in commercio per la conservazione dei fiori recisi inventa e brevetta “Fior d’Acqua” un espositore refrigerato a ricircolo d’acqua, che negli anni successivi darà vita all’omonima azienda, delegata alla vendita del particolare espositore ai suoi colleghi fioristi.
Nel 2001 mette in linea in internet il portale Re Rospo, un simpatico spazio web con motivi di interesse per tutti: adulti, bambini, scuole e professionisti.
E qui ci fermiamo.
Intervista a Mara Verbena
Quali sono i motivi che hanno suggerito l’organizzazione di un Florum a San Marino?
In realtà tutto è nato in un modo molto semplice e spontaneo. Avevo voglia di portare nel mio Paese tutte queste grandi persone che fanno grande la nostra professione. Volevo far conoscere a loro San Marino e volevo che San Marino le conoscesse. Di questa mia voglia ne ho parlato con Arturo Croci, una grande personalità del florovivaismo italiano oltre che un vero amico, e con lui abbiamo iniziato a pensare che cosa avremmo potuto fare. L’esito di questi pensieri ci ha portato alla determinazione di organizzare la 5° edizione del Florum.
Il Florum è un evento molto particolare per il mercato del florovivaismo, si è sempre tenuto per discutere passaggi critici di questo settore. Anche in questo caso esiste questa necessità?
Direi proprio di si e credo che gli interventi che abbiamo sentito durante il convegno confermino appieno la necessità di discutere e, molto pragmaticamente, di trovare soluzioni a una situazione di mercato non particolarmente felice. Un altro motivo che mi ha fatto volere fortemente questo Florum riguarda il fatto che lavoriamo in un settore molto frammentato e settoriale: i florovivaisti, i grossisti, i fioristi, i garden, tutti intervengono sullo stesso mercato e lavorano sullo stesso prodotto però non ci sono punti di incontro. Io sono una fiorista che tramite l’azienda Fior d’Acqua ha avuto modo di incontrare i produttori e ho avuto modo di apprezzarli e di condividerne i problemi. Discutere tutti insieme non può che essere positivo, e così è stato.
Marchio di qualità verde
Nel convegno si è parlato molto di qualità e di qualificazione sia della produzione che della distribuzione del prodotto florovivaistico e, in chiusura, abbiamo ascoltato una sua proposta piuttosto interessante. Possiamo parlarne?
Certamente. Io credo che il nostro settore sia ricco di professionisti di assoluta eccellenza e credo altresì che questa professionalità debba essere conosciuta e riconosciuta dal mercato e dai consumatori in particolare. Da qui nasce la mia proposta di trovare un marchio o un simbolo, mi vengono in mente le stelle con cui vengono classificati gli alberghi, con cui identificare la professionalità di ciascuno di noi. E’ giusto che il consumatore sappia in che tipo di negozio sta entrando, esattamente come sa cosa significa albergo a 3 stelle o a 5 stelle. Essendo una fiorista sto lanciando questa prima pietra nello stagno dei miei colleghi, ma sono convinta che sia un’iniziativa che potrebbe essere estesa a tutto il settore, comprendendo anche i garden center e i florovivaisti.
In che modo si potrebbe fregiare di questo marchio di professionalità un negozio di fiori? In altre parole chi dovrebbe decidere quante “stelle” assegnare a ciascuno?
Le scuole professionali. Per questo motivo le ho riunite durante questo Florum e ho preparato per loro uno spettacolare happening dei fiori la domenica pomeriggio. Ho pensato che fosse il contesto migliore per esporre la mia idea e per invitare ad un inizio di riflessione. Mi rendo conto che non sarà facile, però è necessario fare qualcosa.
Il convegno, l’happening dei fiori e poi il battesimo della rosa Repubblica di San Marino e anche la fantastica serata di gala con i vincitori del Garofano d’Argento e la premiazione del patron di questo importante premio, Carlo Calì. Un milanese di pregio come Jannacci diceva “l’importante è esagerare”. Posso usarlo come titolo per questa intervista?
Preferirei di no, anche perché in realtà questo Florum sammarinese non è stata un’esagerazione. Ora che si è concluso posso dire che era proprio giusto così. All’inizio di questa intervista ho detto come il tutto è nato dalla voglia di far conoscere la mia terra, il mio Paese. L’obbiettivo è stato ampiamente raggiunto credo anche perché non ci siamo limitati ad un convegno, ma abbiamo trasformato il Florum in un grande evento: in tanti sono venuti e tanti ne hanno parlato. Se mi fossi limitata al convegno lei sarebbe qui ad intervistarmi?
Ancora una volta ha avuto ragione Mara Verbena.
Giugno 2008
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