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Prima di entrare nel merito della coltivazione togliamoci una curiosità: il corretto nome del nostro ortaggio è zucchino o zucchina? In realtà non si sbaglia in nessun caso: l’Accademia della Crusca si limita ad indicare una preferenza per il termine zucchino in quanto primo termine cronologicamente attestato (1875) anche se seguito a breve da zucchina (1879) e notando che i più importanti dizionari della lingua italiana rinviano da zucchina a zucchino e corredano di definizione solo il sostantivo maschile.

Fugata la curiosità entriamo nel merito dicendo che lo zucchino è una pianta erbacea annuale (non può essere ripiantata l’anno successivo nello stesso luogo) con uno sviluppo molto rigoglioso con grandi foglie e grandi steli tubolari.

Le sue origini tropicali impongono per la sua coltivazione un clima caldo: la temperatura che garantisce il migliore sviluppo della pianta è di 15-18°C di notte e 24-30 di giorno.

Sotto i 10 gradi entra in sofferenza e si arresta il suo sviluppo.

Il terreno deve essere molto fertile, profondo, ben lavorato, ricco di sostanze organiche e in una posizione poco ventilata.

Per la semina bisogna scavare buche lunghe 50 cm e profonde altrettanto, alla distanza di un metro abbondante l’una dall’altra.

Tali buche dovranno essere riempite di letame stagionato che ospiterà due o tre semi per ogni buca, accuratamente ricoperti da uno strato di 20 centimetri di terriccio.

La semina deve essere effettuata nei mesi da marzo a maggio.

Lo zucchino ha bisogno di parecchia acqua soprattutto nel periodo della semina.

Successivamente sarà comunque necessario tenere un buon livello di umidità del terreno.

E’ consigliabile un buon lavoro di pacciamatura con foglie, paglia o corteccia in modo da limitare le piante infestanti, mantenere un’umidità costante del terreno ed evitare che gli zucchini tocchino direttamente terra.

Il raccolto si protrae scalarmente per almeno due mesi e deve essere eseguito preferibilmente al mattino.

Non lasciate raggiungere dimensioni esagerate ai vostri zucchini perché ne perderebbero in qualità.

Oltre allo zucchino, la nostra pianta ci regala anche i suoi meravigliosi e gustosi fiori.

I cosiddetti fiori di zucca o di zucchino, straordinariamente gustosi se fritti in pastella o amalgamati nel risotto.

I fiori di zucca si distinguono in maschili e femminili. I fiori maschili si riconoscono dal lungo picciolo alla base dei petali (che sono tra loro uniti a formare una specie di tromba: la corolla).

I fiori femminili invece hanno un picciolo molto breve su cui è inserito l’ovario (che diventerà, dopo l’impollinazione, il frutto “zucchino”) su cui sono inseriti i petali, anch’essi uniti a formare una sorta di tromba.

Entrambi sono perfettamente commestibili, ma generalmente si raccolgono e si consumano i fiori maschili perché i fiori femminili sono indispensabili per la fecondazione e quindi la crescita del frutto.

Naturalmente quando si raccoglierà lo zucchino con ttaccato il fiore, esso potrà essere fritto con grande soddisfazione del palato.

Nella foto: un meraviglioso fiore “maschio” di zucchino.

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