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La spugnatura è una tecnica di decorazione delle pareti, ma anche di qualsiasi altra suppellettile (mobili, mensole o altro), con la quale si può ottenere una vasta gamma di sfumature e di effetti cromatici, da quelli tenui ai più forti. Nel caso di una superficie ampia come quella di una parete il nostro consiglio si orienta verso le tinte tenui (azzurro, verde acqua, ocra, ecc.), perché con i colori accesi le tracce lasciate dalla spugna potrebbero risultare troppo marcate. Per questa tecnica si può usare indifferentemente una spugna o degli stracci appallottolati, la differenza sta nelle tracce lasciate sul muro, ma questa è una decisione da prendere sulla base del gusto personale. Fate qualche prova su un cartoncino e poi decidete ciò che è meglio per voi.

Una volta decisa la tinta dominante, bisogna scegliere le tre tonalità della stessa: chiara, media e scura. Prendiamo in considerazione l’applicazione spugnata di una normale idropittura: si possono acquistare le tre tinte già fatte oppure miscelarle da se. E’ importante provare su un cartoncino le tre gradazioni di colore. Accostandole fra loro capiremo se avremo scelto il giusto contrasto che deve essere appena accennato ma percettibile. Le tre tonalità andranno poi sovrapposte durante le spugnature.

Sia che usiate spugne o stracci, occorre verificare il tipo di impronta lasciata, facendo delle prove sul solito cartoncino. Nelle spugne questa dipende dal tipo che abbiamo scelto, se con tante piccole cavità oppure con poche e grandi. Nello straccio il discorso è lo stesso, l’impronta dipende dalle pieghe assunte e dal tipo di tessuto appallottolato. In entrambi i casi bisogna cercare di ottenere tracce gradevoli, irregolari ma abbastanza uniformi, evitando, per esempio, segni troppo densi che verrebbero poi percepiti nell’insieme come macchie pesanti e disordinate.

La prima fase del nostro lavoro consiste in realtà in una normale operazione di tinteggiatura della parete. Stendiamo a pennello o a rullo una o due mani (a seconda dello stato della parete) del colore chiaro. Questo colore di fondo sarà successivamente trattato con l’applicazione a spugna o straccio dei colori medio e scuro. Dobbiamo tenere conto che per le due tonalità più scure è sufficiente in totale un quantitativo di colore pari circa a un terzo scarso di quello usato per il fondo steso a pennello.

Procediamo dunque bagnando la spugna, strizziamola bene per poi immergerla nel colore di tonalità media, ben diluito con acqua e sistemato in un piatto fondo. Strizziamo ancora in modo che non coli. Appoggiamo poi la spugna sulla parete esercitando una leggera ma decisa pressione. Ora ripetiamo l’operazione in un’altra posizione muovendo liberamente con il polso sciolto e cercando di riempire una determinata zona con applicazioni rapide e successive.

Quando la spugna è scarica di colore immergiamola nuovamente nel colore e ripetiamo l’operazione fino a completare la superficie. Bisogna procedere per zone, evitando accuratamente di passare due volte nello stesso punto. Alla fine del lavoro, con un colpo d’occhio generale siamo in grado di valutare se e dove occorre ritornare nei punti che ci sembrano più vuoti o dove alleggerire quelli troppo densi. Questa stessa operazione si ripete, dopo aver ben lavato la spugna, stendendo la terza tonalità, quella scura.

Il risultato complessivo deve essere una marezzatura, cioè l’effetto di colori macchiati su uno sfondo: il tutto deve apparire abbastanza omogeneo con sfumature di toni morbide e variegate, come il mare.

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