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È resistente ed è utilissima per le sue proprietà depurative. Vale la pena provare a coltivarla nel proprio giardino, per molti motivi!

Nome botanico Smilax aspera L., la salsapariglia è un arbusto spinoso con bacche rosse che cresce spontaneo nei boschi ed è molto diffusa nelle isole italiane e in gran parte della Penisola.

Adatta anche a lunghi periodi di siccità (è infatti tipica della macchia mediterranea) e al gelo, la salsapariglia ha un fusto flessibile e delicato, rampicante, con spine appuntite.

I fiori sono molto profumati e piccoli, a grappolo e poco vistosi. Delle bacche, riunite in grappoli, si nutrono molte specie di uccelli.

I benefici della salsapariglia

Perché coltivare la salsapariglia in giardino, vi starete chiedendo? Perché, anche se in pochi lo sanno, la salsapariglia ha forti proprietà depurative: dalla sua radice vengono estratti i principi attivi per decotti e infusi contro l’influenza, il raffreddore e i reumatismi.

Inoltre, la salsapariglia ha un effetto depurativo del terreno: è in grado infatti di decontaminarlo dai metalli pesanti, di cui si nutre, rigenerandolo (altre piante simili sono la canapa e il girasole selvatico) e rendendolo inoltre più fertile.

Potete usarla come divisorio del vostro giardino – grazie alle spine, sarete protetti anche dagli intrusi e dagli animali indesiderati – e come siepe, visto che questa pianta rampicante può diventare tappezzante.

Le piante giovani possono essere usate in cucina – nel sud Italia vengono cotte come sostitutivo degli asparagi, preparate in frittata, sott’olio come conserva o consumate in insalata – lessate e condite con olio e aceto.

Salsapariglia: le caratteristiche della pianta

La salsapariglia è una pianta sempreverde, che fiorisce tra settembre e novembre. Le foglie sono piccole, con picciolo di 2-3 centimetri e lamina lucida, a forma di cuore, grande fino a 10 centimetri.

I fiori, piccoli e dai petali bianchi, crescono a ombrello. Le bacche rosso scure sono piccole (al massimo 10 millimetri).

Salsapariglia: la coltivazione

Pur essendo una pianta selvatica, la salsapariglia può essere anche coltivata.

Ponete le piantine in terreno soleggiato e umido, sabbioso o argilloso, scavando un buco profondo come la zolla e due volte più largo.

Annaffiate bene intorno alla piantina, riempiendo con la terra tutto intorno.

In alternativa, seminate a fine luglio o inizio agosto. Innaffiate finché il terreno è umido.

Per fare delle talee, potete tagliare il gambo della salsapariglia cresciuto per 10 centimetri, posizionarlo in un bicchiere d’acqua e attendere la formazione delle radici, da trapiantare in profondità.

Una curiosità

La salsapariglia è detta volgarmente “stracciabraghe”: i suoi cespugli spinosi sono quasi impenetrabili, tanto che se si vuole evitare danni ai pantaloni è meglio aggirarli!

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