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Il termine mimosa si usa comunemente per indicare l’acacia dealbata, una pianta endemica della temperata Tasmania appartenente al genere delle acacie.

Originarie del continente australiano, le mimose formano piccoli alberi nei territori dal clima mite e sono piuttosto giovani in Europa. Sono infatti apparse nel nostro continente solo nell’ottocento.

La sottofamiglia delle Mimosaceae appartiene alla famiglia delle Leguminosae e comprende circa 450 specie di Acacie.

Tecniche di coltivazione

Le piante di mimosa sono sempreverdi e richiedono tanto sole. Crescono velocemente ed è bene collocarle protette da muri o siepi per riparale dai venti freddi; non sopportano temperature prolungate attorno agli zero gradi.

Le mimose si possono coltivare sia in piena terra che in vaso e in entrambi i casi è bene usare come drenante uno strato di palline d’argilla anziché di ghiaia, altrimenti si rischia di alcalinizzare il terreno.

È necessario posizionare un tutore per far crescere la pianta dritta. Il periodo di fioritura delle mimose va da gennaio a maggio e i fiori della mimosa sono infiorescenze sferiche che riuniscono piccolissimi fiori gialli profumati.

In inverno le piante di mimosa vanno ricoverate in un locale luminoso ad una temperatura fra i cinque e gli otto gradi centigradi.

Le mimose sono resistenti alla siccità, ma le zolle non devono mai seccare completamente.

La mimosa in vaso

Se coltivate in vaso, vanno annaffiate aggiungendo all’acqua un concime per arbusti a fiori. Per le piante coltivate in piena terra, occorre invece un concime organico maturo o granulare a lenta cessione.

In vaso vanno potate dopo la fioritura per evitare lo svuotamento del fusto. Non sopportano il riscaldamento e l’atmosfera secca degli appartamenti.

Coltivare la mimosa in vaso è molto semplice e il risultato è di grande soddisfazione. Posizionata sui davanzali è ad esempio molto ornamentale. È sconsigliabile l’uso del sottovaso per evitare ristagni d’acqua, altamente sgraditi dalla mimosa.

Riproduzione della mimosa

La mimosa può essere riprodotta raccogliendo i pistilli dei fiori. Bisognerà posarli in un batuffolo di cotone inumidito e lasciarlo al caldo circa tre giorni per la germogliazione.

È possibile anche la moltiplicazione per talea, ma il successo non è affatto garantito. In questo caso bisognerà scegliere rametti semilegnosi, lunghi una decina di centimetri, effettuare un taglio orizzontale nella parte che andrà interrata e un taglio obliquo sopra la gemma.

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