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EisenwarenMesse 2012, Salone della Ferramenta di Colonia: tutto bene?

a cura di Bricoliamo.com Avatar photo

Ecco i dati ufficiali alla chiusura dell’EsienwarenMesse 2012.

Il Salone della ferramenta di Colonia ha ospitato 2.665 espositori (2.686 nel 2010) provenienti da 50 Paesi diversi (solo il 15% erano tedeschi), tra questi l’Italia ha fatto registrare la rappresentanza più folta con circa 200 aziende presenti.

Per quanto riguarda i visitatori è stato registrato un afflusso di 53.500 operatori professionali (56.500 nel 2010), con un’incidenza estera pari a circa il 61%.

Katharina C. Hamma, direttrice della Koelnmesse GmbH, non ha nascosto una certa soddisfazione:

Con visitatori da 132 Paesi l’EisenwarenMesse, Salone Internazionale delle Ferramenta, si è nuovamente affermata come principale salone internazionale del settore. Ma non solo l’afflusso, anche il livello dei visitatori, sia operatori del commercio sia buyer dell’industria, attesta positivamente il risultato del salone. Le interessanti innovazioni e novità degli espositori hanno inoltre garantito buoni affari per le industrie hardware nei nostri padiglioni. Espositori e visitatori hanno riferito pressoché all’unisono di aver concluso buone negoziazioni in fiera. È una base per portare avanti, insieme alle associazioni partner, l’evoluzione del salone in un’ottica moderna e conforme al mercato.”

La nostra visita

Questa che abbiamo riportato è la sostanza dell’ufficialità, ora veniamo alle nostre considerazioni a fronte della visita del Salone.

Apriamo con un breve filmato che abbiamo realizzato nella giornata di lunedì 5 marzo e che certifica il discreto afflusso di visitatori.

Discreto perché stiamo parlando dell’EisenwarenMesse, la più grande fiera internazionale della ferramenta e dell’utensileria che, senza risalire agli anni d’oro, solo 3 edizioni fa (2006) dichiarava 75.000 visitatori e circa 3.500 espositori.

Note positive

Le note positive che abbiamo riscontrato rispetto all’EisenwarenMesse di quest’anno riguardano la qualità del visitatore (che in qualche modo ripaga il calo della quantità), tanto che le aziende italiane con cui abbiamo parlato si sono tendenzialmente dichiarate soddisfatte dei contatti avuti in fiera.

Un altro dato interessante riguarda il deciso ridimensionamento del numero di visitatori nei padiglioni 1 e 2, cioè quelli occupati dall’offerta cinese e in generale orientale, a favore dei padiglioni dove erano presenti le aziende occidentali (europee ed americane).

Fino alla scorsa edizione i “padiglioni orientali” sembravano letteralmente presi d’assalto, quest’anno non è stato così e riteniamo che questo sia un dato significativo rispetto alla necessità di cambiamento dell’offerta al consumatore.

Un altro elemento importante e innegabile è l’internazionalità dell’EisenwarenMesse.

E’ un Salone davvero internazionale dove si può trovare un’offerta mondiale e dove i visitatori provengono da tutto il mondo, la nostra sensazione è che rispetto agli altri anni oltre ad un calo degli espositori italiani ci sia stato anche un calo di visitatori provenienti dal nostro Paese.

Note negative

Le note negative vengono invece dalla presa d’atto che l’EisenwarenMesse ha deciso di affrontare la crisi di espositori e visitatori abbandonando le sperimentazioni delle passate edizioni e tornando ad una formula che più tradizionale non si può.

D’altro canto di fiere internazionali (ma anche nazionali) della ferramenta non ce ne sono e l’EisenwarenMesse esercita a buon diritto questa sua unicità.

Tradizionale anche nella durata: 4 giorni, ormai francamente anacronisticamente troppi per qualsiasi manifestazione, anche perché abbiamo notato che la permanenza in fiera del visitatore medio è ormai limitata ad un giorno: chi può arriva e riparte addirittura in giornata, ma nella migliore delle ipotesi passa una sola notte a Colonia.

D’altro canto i costi, tutti i costi che si devono necessariamente sopportare sono troppo alti: nel market della fiera una confezione di tre bottigliette da 250 cl d’acqua minerale costava più di 5 euro.

Sono probabilmente tutte queste negatività che allontanano ogni anno di più i grandi marchi del settore dalla fiera (le grandi aziende vogliono innovazione e non tradizione fieristica), che si consolida sempre di più come un riferimento per le piccole e medie imprese che vogliono affacciarsi o consolidare la propria presenza internazionale: un ruolo non da poco, certo, però, chi ha vissuto la grande EisenwarenMesse del passato un po’ di malinconia non può evitare di provarla.

Marzo 2012

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