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Orti e giardini condivisi
In un periodo in cui il verde e la sua cura stanno diventando sempre di più simbolo di civiltà e di cultura, in cui si parla sempre più spesso di orti urbani e di guerrilla gardening, vogliamo segnalare una nuova tendenza e un’iniziativa particolarmente interessante. Alludiamo agli orti e giardini condivisi, cioè spazi pubblici dimenticati e fatti rifiorire dall’impegno dei cittadini.
A promuovere questa tendenza l’associazione Zappata Romana che oltre a mappare gli orti e giardini condivisi nella capitale, ce ne sono circa 100 (e non sono pochi), promuove questa tendenza offrendo informazioni e assistenza a tutti i cittadini che intendono cimentarsi nell’opera, riappropriandosi di una delle aree pubbliche del proprio quartiere e impegnandosi in un lavoro di riqualificazione.
Per agevolare l’avvicinamento a questa nuova tendenza Zappata Romana è online con un sito web che fornisce informazioni e indicazioni.
Inoltre dal 7 maggio scorso è nelle librerie il manuale “Come fare un giardino o un orto condiviso”, scritto da Silvia Cioli, Luca D’Eusebio e Andrea Mangoni, tre architetti urbani specializzati nella progettazione partecipata di spazi pubblici che promuovono da tempo la creazione di orti e giardini condivisi con il gruppo Zappata Romana.
Questo manuale insegna come realizzare, con i propri vicini, uno spazio che renda protagonisti i suoi promotori: come scegliere l’area abbandonata da recuperare, quali caratteristiche deve avere, a chi chiedere i permessi, come organizzarsi affinché il giardino o l’orto siano sostenibili nel tempo.
“A differenza dei giardini pubblici tradizionali – leggiamo nel comunicato stampa che presenta il manuale -, si decide insieme quali attività fare, come disporre le piante, cosa coltivare, quali attrezzature sportive e giochi per i bambini installare. Tutto il gruppo curerà poi l’orto o il giardino che nasce, facendolo diventare il seme di un nuovo modo di vivere, più verde e più partecipato”.
Il manuale è pubblicato da Terre di Mezzo Editore, ha una fogliazione di 49 pagine e un costo di 3 euro.
Maggio 2012
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