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Per chi si vuole lustrare gli occhi e arricchire l’anima con il meglio dell’artigianato artistico mondiale, fino al 30 settembre si può, o forse si deve, visitare, Homo Faber 2024: The Journey of Life, la terza edizione di una mostra biennale innovativa di artigianato contemporaneo, che si tiene presso la Fondazione Giorgio Cini, sull’isola di San Giorgio Maggiore, a Venezia.

Organizzata dalla Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship e dai suoi partner, Homo Faber 2024 invita i visitatori a esplorare il ruolo essenziale che gli oggetti fatti a mano svolgono nella nostra vita quotidiana.

La mostra è divisa in dieci sale che rappresentano, in un viaggio metaforico, la vita umana dall’infanzia alla morte. Le dieci mostre tematiche sono state curate dagli art director Luca Guadagnino e Nicolò Rosmarini.

400 artigiani da tutto il mondo

Oltre 800 sono gli oggetti in mostra realizzati da più di 400 artigiani provenienti da ogni parte del mondo (70 diversi Paesi), che rappresentano 105 mestieri diversi.

Solo lo spazio della Fondazione Cini, sull’isola di San Giorgio, praticamente di fronte a piazza San Marco, potrebbe valere la visita. Il viaggio nella mostra viene guidato inizialmente da una passerella colorata che si snoda attraverso i giardini e collega ogni spazio espositivo.

Un filo narrativo che ci guida per tutto il percorso con specchi, che riflettono l’ambiente naturale dell’isola e aumentano la potenza del sole e pareti in tessuto plissettato, volute da Guadagnino in omaggio al veneziano Carlo Scarpa (1906-1978) uno degli architetti e designer più importanti del XX° secolo.

Le opere esposte sono magistralmente realizzate da artigiani-artisti, utilizzando i più diversi materiali: dal vetro al legno, dalla resina alla carta, fini ai tessuti, alla ceramica al gesso, al cemento e al metallo.

In ogni sala ci sono Giovani Ambasciatori in camicia azzurra a disposizione dei visitatori per guidare, spiegare e informare sui contenuti e gli oggetti presenti. Si tratta di giovani studenti di talento di arti applicate e design provenienti da tutto il mondo.

Le dieci sale dalla Nascita alla Morte

Si parte dalla Nascita (Birth) che con un filo arancione che corre tra le colonne di un suggestivo chiostro, viene sviluppata con 60 opere che rappresentano altrettante caselle del gioco dell’oca. Segue la Crescita (Childhood), in una sala colorata e giocosa completata da due straordinari “quadri intessuti” che, dalla visione di un videogame rappresentano due scene che ritraggono due gruppi di giovani durante la guerra del Kossovo.

Al terzo momento, dedicato alla Celebrazione (Celebration), si arriva passando tra due giganteschi cipressi in carta alti 12 metri per arrivare in una sala dominata da un grande tavolo con il piano a specchio su cui sono posati manufatti che rappresentano l’arte della tavola (piatti, bicchieri e suppellettili),  di bellezza unica e realizzati in vetro, cristallo argento e altri materiali nobili o nobilitati. La quarta sala, intitolata l’Eredità (Inheritange) è sovrastata da immagini filmate di maestri artigiani all’opera, che creano una forte suggestione dando una dimensione storica agli oggetti esposti.

Il giro di boa lo troviamo nella sala dell’Amore (Love) arricchita di vasi in vetro, ceramica e porcellana, contenenti bellissime composizioni floreali. Per poi arrivare allo spezio dedicato ai Viaggi (Journeis) allestito all’interno del bistrot presso cui ristorarsi grazie a un menù non particolarmente ricco ma assolutamente prelibato.

Nella settima sala, dedicata alla Natura (Nature) dominano i materiali naturali, con una posizione di rilievo ovviamente per il legno. L’ingresso di questa sala è impreziosito dalla presenza di due lupi e un somarello realizzati modellando della rete metallica.

L’ottava sala è forse la più suggestiva. Curata da Luca Guadagnino rappresenta i Sogni (Dreams) e si sviluppa in una serie di maschere, anche in questo caso in materiali diversi, che rappresentano tutti i possibili stati d’animo, dalla serenità alla paura. Al centro una gigantesca vasca d’acqua dalla quale emergono quattro file di figure femminili che indossano l’abito indossato da Grace Jones nel film 007 Bersaglio Mobile.

Le ultime due sale, dedicate al Dialogo (Dialogues) e alla Morte (Afterlife) si chiudono con alcune suggestive installazioni e una grande libreria illuminata a forma di piramide.

Non solo mostra

Oltre allo straordinario nel mondo dell’artigianato con la mostra degli 800 manufatti provenienti da tutto il mondo Homo Faber è animato anche un programma giornaliero di dimostrazioni dal vivo, workshop partecipativi ed esperienze gourmet.

È incontrare artigiani indipendenti e artigiani di prestigiose maison e guardali mentre mostrano le tecniche utilizzate per creare vasi, pizzi, globi, orologi, gioielli, scarpe, strumenti da scrittura e molto altro ancora.

Interessanti i workshop partecipativi sulla creazione di mappamondi tascabili e sulla rilegatura di libri giapponese, guidati da maestri artigiani.

Settembre 2024

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