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mascherina contro il virus

Le mascherine di protezione sono ormai entrate a far parte della vita di tutti da quando la pandemia da coronavirus ce le ha imposte.

L’uso delle mascherine, in quanto mezzo più efficace per contenere il contagio, è e deve essere diffusissimo, il che ha portato come primo effetto un inevitabile problema legato al loro smaltimento.

Le mascherine consumate ogni giorno in Italia sono circa 30/40 milioni. Un numero enorme che può essere contenuto se si passa dalle mascherine usa e getta a quelle riutilizzabili, quindi lavabili.

Le mascherine chirurgiche monouso

In generale le mascherine cosiddette “chirurgiche”, sono composte da due o tre strati di tessuto non tessuto e vengono utilizzate in ambienti sanitari.

Queste mascherine garantiscono protezione per un tempo di 6/8 ore di utilizzo continuativo, dopo di che devono essere eliminate nel sacco nero della raccolta indifferenziata.

Nel caso fossero state usate da una persona positiva al virus, sarà necessario mettere la mascherina usata in un sacchetto di plastica prima di eliminarla nel sacco nero.

Le mascherine chirurgiche sono quindi da considerarsi monouso: non possono essere riutilizzate e nemmeno lavate.

L’unica eccezione che si può prevedere riguarda il caso in cui sia stata usata la mascherina per un tempo inferiore alle 6/8 ore (per esempio per un paio d’ore necessarie a fare la spesa); in tal caso si potrà conservare la mascherina usata in una busta di carta per riutilizzarla il giorno successivo. È importante che durante queste operazioni le mascherine siano maneggiate sempre dagli elastici senza toccare con le mani la mascherina stessa.

Riutilizzare le mascherine FFP1, FFP2 e FFP3

Questo tipo di mascherine hanno una forte capacità filtrante: 72% nelle FFP1, 92% nelle FFP2 e 98% nelle FFP3.

Possono essere dotate di valvola, in tal caso proteggono solo chi la indossa, mentre quelle senza valvola proteggono sia chi la indossa sia le altre persone che incontra.

In generale queste mascherine possono essere monouso oppure riutilizzabili. Nel primo caso troverete stampata sulla mascherina la sigla NR, mentre per quelle riutilizzabili la sigla R.

Le mascherine riutilizzabili possono essere lavate in lavatrice a 60° usando un normale detersivo. Normalmente nelle istruzioni per l’uso viene anche indicato il numero massimo di lavaggi.

Lavare e riutilizzare le mascherine in tessuto

Le mascherine in tessuto sono probabilmente la scelta più idonea sul fronte estetico (ne esistono di tutti i colori e con le più diverse decorazioni), ma anche su quello ambientale purché si seguano alcune importanti avvertenze.

Sulla base dei test sinora condotti da diversi laboratori le più efficienti sono quelle in fibre naturali (tipo il cotone) e con due strati.

Possono essere riutilizzate più volte, però dopo ogni utilizzo (alla fine della giornata) devono essere lavate in lavatrice a 60° con il normale detersivo e lasciate asciugare in un ambiente caldo.

Tenete conto che queste mascherine non sono adatte per usi sanitari perché, mentre sono assolutamente efficienti con le particelle virali più grandi, perdono molto in efficacia con le goccioline più piccole.

Vanno comunque benissimo per un uso familiare: per andare a fare la spesa o pe i normali spostamenti quotidiani.

Se ben utilizzate possono essere di grande aiuto nella soluzione del problema ambientale legato allo smaltimento delle mascherine usate.

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