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Tavolo Taverna Decape

Quando qualche amico o parente manifesta la necessità di risistemare casa e di eliminare un po’ di “robe vecchie” o che non piacciono più, mi propongo sempre di dare una mano in cambio di un piccolo saccheggio di ciò che verrà eliminato.

Sempre riesco a portare a casa oggetti, mobili e chincaglierie interessanti e riutilizzabili.

Questa volta mi è andata particolarmente bene e ho recuperato un bel set di mobili da taverna, composto dal classico tavolo in legno di pino e panche a “L”.

Il set ha circa 24 anni e oltre ai segni del tempo e dell’usura si porta dietro la colorazione classica dell’epoca, che tende sempre più al rossiccio invecchiando.

Il mio gusto personale mi fa preferire al colore classico il decapè o lo shabby chic di ispirazione provenzale.

Sul mercato del nuovo possiamo trovare tantissime offerte di mobili in questi stili e per qualunque fascia di prezzo, ma chi possiede già dei bei mobili in puro legno può tranquillamente ridargli una nuova atmosfera con dei piccoli interventi per nulla difficili con gli strumenti giusti.

Così ho fatto e ora vi racconto come. Prima vi lascio al filmato dell’intero intervento e poi vedremo passo passo tutte le fasi di lavorazione.

Filmato restauro e tecnica decapè

Attrezzatura occorrente

La sverniciatura

Il primo lavoro da fare è forse il più noioso: la sverniciatura del piano del tavolo. Spesso questo genere di mobili sono trattati con il vetrificante o comunque con una vernice altamente protettiva, per questo motivo occorre acquistare uno sverniciatore chimico particolarmente efficace. Durante il suo utilizzo proteggetevi sempre con una mascherina.

Una volta steso lo sverniciatore lasciamo agire per circa mezz’ora prima di procedere con il raschietto. Io ho usato la funzione raschietto del multifunzione Black+Decker, il che mi ha reso il lavoro più veloce e meno faticoso.

Rimuoviamo la pellicola leggermente solidificata, formata dallo sverniciante e con essa lo strato di vernice preesistente.

Una volta rimossa la vecchia vernice (è possibile che, dopo aver raschiato, sia rimasta ancora qualche macchia di colore sulla quale intervenire nuovamente) puliamo bene il piano da tutti i residui di sverniciatore e di vernice utilizzando una spazzola dura (tipo nylon) ed acqua tiepida.

Lasciamo asciugare bene per almeno 12-24 ore prima di passare  alla levigatura e rimuovere così tutte le macchie e i segni rimasti.

Levigatura e finitura a impregnante

Io ho utilizzato la levigatrice orbitale da ¼ di foglio di Black+Decker, molto maneggevole e semplice da utilizzare anche sui bordi. Iniziamo a levigare il piano utilizzando una carta abrasiva da 60 a maglia lunga durata e successivamente ripassiamo con una granatura più fine finché il risultato ci soddisfa.

Una volta carteggiata bene la superficie piana e i bordi, possiamo passare a dare la prima mano di impregnante. Volendo ottenere un effetto di legno naturale ho scelto un impregnante satinato naturale.

In commercio trovate anche le linee con la dicitura ‘Eco’ più attente all’ambiente, ma non inferiori sulle prestazioni soprattutto su queste lavorazioni che vogliono ottenere un aspetto più naturale possibile.

Vi consiglio di dare un paio di mani per sicurezza, considerando che non altera di molto il colore del legno non sarà un problema.

Lasciate asciugare almeno 2-3 ore prima di dare la seconda mano e almeno 12-24 ore prima di passare alla cera o al protettivo finale.

A questo punto passiamo alle gambe del tavolo.

Vedendo la forma tondeggiante delle gambe mi è venuta la bella idea di intagliare due cuoricini. Per farli ho disegnato su del cartoncino, o carta spessa, un cuore come modello e ho riportato, misurando attentamente la posizione, il contorno del cuore su entrambe le gambe.

Con il trapano foriamo il legno in un punto comodo per iniziare il taglio con il seghetto. Assicuriamoci che il foro sia sufficientemente grande da poter inserire la lama del seghetto.

Il mio seghetto alternativo è un Black+Decker Autoselect 550W ad azione pendolare, che trovo particolarmente comodo perché grazie alla possibilità di selezionare l’icona corrispondente all’applicazione da realizzare, l’utensile si regola con le più corrette impostazioni di taglio in automatico. Con questo ho tagliato la forma superiore del cuore.

Intagliare la decorazione

Una volta fatta la parte superiore del cuore ci siamo resi conto che per completare il taglio della punta inferiore del cuoricino avremmo dovuto smontare la struttura delle gambe, perché l’asse che le congiunge finisce con una parte esterna proprio in prossimità della punta del nostro cuoricino, rendendo così impossibile l’uso del seghetto alternativo. Una distrazione (avremmo potuto disegnare il cuoricino un po’ più in alto) che avremmo potuto pagare in tempo perso e con la noia di fare un passaggio non previsto.

Per fortuna alla mitica Aurora, che in più di un’occasione mi ha assistito nei miei lavori, è tornato in mente il multifunzione Black+Decker, che usammo all’inizio con la funzione raschietto, e la sua funzione di taglio dritto. Abbiamo così sostituito l’accessorio raschietto con la lama rettangolare e abbiamo concluso il taglio del nostro cuoricino devo dire in maniera molto precisa.

Inoltre il multifunzione ci ha permesso di velocizzare l’operazione di rifinitura del cuore. Per onestà devo dire che questa è una di quelle scoperte che si possono fare strada facendo, facciamone tesoro.

A questo punto non resta che rifinire con la carta vetrata i bordi dei nostri cuoricini e, con la levigatrice, dare una bella passata alle gambe del nostro tavolo, giusto per “rompere il filo” della vernice e permettere allo smalto acrilico di prendere meglio e fissarsi bene.

Puliamo bene le superfici da eventuali residui di polvere con uno straccetto inumidito e prendiamo lo smalto bianco all’acqua.

La tecnica decapè

Potete usare sia pennello che rullino di spugna piccolo, con il primo sarà più irregolare la copertura, con il rullino invece il risultato sarà più omogeneo. La scelta dipende dall’effetto finale che volete ottenere; io ho optato per il pennello poiché l’irregolarità delle pennellate mi aiuterà a dare l’effetto decapè.

Lasciamo asciugare 24 ore e passiamo alla decorazione per l’effetto decapè. Attenzione, parliamo  di effetto decapè o, come nel titolo di “sapore decapè”, perchè la tecnica che utilizziamo ricorda i risultati che si possono ottenere con la tecnica del decapaggio, che nella sua completezza è assai più complessa.

Prendete il pennello vecchio con setole rovinate e lo smalto o pittura acrilica, il primo sarà più denso, ma anche più resistente, nel caso della pittura acrilica invece potrete giocare con le diluizioni e le varie tonalità.

Partiamo dal colore più chiaro o più diluito, sporchiamo il pennello e con uno straccio scarichiamo più colore possibile; ci posizioniamo nel punto alto della gamba del tavolo e seguendo la direzione delle venature del legno facciamo scorrere le setole del pennello, senza mai fletterle, dall’alto verso il basso.

Nel fare questo effetto la cosa importante è fare sempre strisciate parallele, senza mai calcare troppo per non flettere le setole del pennello, altrimenti avreste un effetto pennellata e non decapè.

Affidatevi al vostro gusto per fare le strisciate più o meno fitte e tenetevi a portata di mano uno straccetto pulito e leggermente inumidito, per correggere le eventuali pennellate che non vi piacciono o eventuali zone troppo cariche di colore.

Usate di piatto il pennello per marcare i bordi con il colore più scuro, mi raccomando scaricate sempre bene il colore dal pennello. Passate così su tutti i bordi, non siate avari e marcateli bene, questo darà l’effetto  “grattato” che si trova anche nello Shabby Chic.

A questo punto, finite le striature, lasciamo asciugare almeno 12 ore. Alla fine rimontiamo il tavolo fissando le gambe al piano e diamo un’ultima finitura a quest’ultimo con un protettivo.

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