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passiflora caerulea - fiore della passione

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Coltivare la Passiflora Caerulea

a cura di Livio Parietti livio paretti

La Passiflora è una delle quasi seicento varietà appartenenti alla famiglia delle passifloracee. Il nome scientifico della pianta è Passiflora Incarnata L., ma viene popolarmente chiamata fiore della passione.

Il nome scientifico deriva dal latino passio: passione e flos: fiore. Tale nomignolo le venne attribuito dai missionari Gesuiti nel diciassettesimo secolo (la Passiflora è originaria del sud-est degli Stati Uniti, di Argentina e Brasile) che lessero nella pianta la rappresentazione della Passione di Cristo: le fruste che lo flagellarono, la lancia che lo trafisse, la corona di spine, i chiodi e il martello della crocifissione.   

Delle molteplici varietà esistenti ci occupiamo in particolare della Passiflora caerulea, cioè la specie che meglio sopporta il gelo invernale delle regioni settentrionali italiane. Nelle regioni centrali e meridionali sopravvive anche la Passiflora racemosa di colore rosso.

La Passiflora caerulea si può seminare nei mesi freddi (da ottobre a gennaio) in vaso o in piena terra. Spesso viene utilizzata come ornamento di ringhiere, balconi, muri di confine o inferriate: è una pianta sempreverde e rampicante. La Passiflora cresce rapidamente e potrebbe essere invasiva.

La Passiflora è una pianta rampicante vigorosa le cui lunghe ramificazioni le permettono di ancorarsi ai supporti. Le specie più rustiche, ad esempio la Passiflora caerulea, vengono coltivate in piena terra o in vaso in posizioni soleggiate e calde.

Il terreno dev’essere sufficientemente fresco ed è bene scegliere una zona riparata dai venti freddi.

La Passiflora caerulea è un rampicante strisciante perenne che raggiunge dieci metri di lunghezza: i lunghi rami hanno numerosi viticci per ancorarsi ai sostegni e i fusti hanno un aspetto cespuglioso. Ricopre recinzioni, pergole e muri e viene, per lo più, usata come pianta ornamentale.

Il frutto, di un bellissimo colore arancione è corposo e invitante ma tendenzialmente non è giudicato commestibile. Non è velenoso ma il suo consumo è sconsigliabile, se proprio ci si vuole cimentare in un assaggio fatelo solo quando il frutto è completamente maturo.

Il “frutto della passione”, che conosciamo e consumiamo proviene dalla Passiflora edulis ed ha una scorza esterna marrone scuro.

Coltivazione in vaso

La coltivazione in vaso della Passiflora caerulea va effettuata in terreni acidi composti da un mix di terriccio di torba, sostanze organiche e sabbia. Durante l’inverno è buona cosa riparare la pianta dal freddo: nei mesi invernali si consiglia di ripararla e conservarla a circa 20°C.

Meglio se esposta a sud: la Passiflora caerulea sta bene in ambienti luminosi e soleggiati.

La coltivazione in vaso prevede contenitori capienti: la pianta è abbastanza grande e i numerosi fiori misurano una decina di centimetri ciascuno.

Non sopporta i ristagni idrici, sarà quindi necessario posare sul fondo del vaso della ghiaia o della leca e aggiungere sabbia al terreno per garantire il drenaggio. Mantenere umido il terreno va sempre bene, ma la pianta di passiflora va irrigata alle radici, o ai lati dello stelo: l’acqua diretta sui fiori, o sui germogli, potrebbe comprometterne la crescita e lo sviluppo.

Coltivazione in piena terra

In piena terra la Passiflora preferisce la protezione dei muri e, durante la fioritura (verso marzo) la Passiflora caerulea aumenterà di volume e germoglieranno fiori molto belli. La pianta sarà splendidamente fiorita fino a settembre.

I fiori della Passiflora caerulea hanno petali bianchi, una corona di filamenti azzurri, talvolta blu, in alcuni casi viola, e producono frutti arancioni.

Nella coltivazione in piena terra la Passiflora necessita di un terreno leggero, non argilloso: si consiglia una buona pacciamatura per mantenere fresco il terreno intorno alla pianta. L’eventuale concimazione richiede fertilizzanti ricchi di azoto e potassio.

La Passiflora non richiede irrigazioni frequenti: salvo nei periodi di forte siccità sarà sufficiente l’acqua piovana.

La moltiplicazione della pianta può avvenire per talea, semina o propaggine (quest’ultima detta anche talea assistita).

La potatura della Passiflora si effettua verso la fine di febbraio così da avere una maggiore fioritura in primavera: vanno tolti i rami secchi e i laterali per favorire una crescita armonica.

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