Ten: DIY and Garden
Il Brico diventa cittadino?
Lo scorso 27 ottobre, in un comunicato stampa, Lowe’s, la seconda catena di diy negli Stati Uniti, dopo Home Depot, con 1.835 negozi e 260 mila addetti, ha fatto sapere al mercato che, entro la seconda metà del 2015, aprirà ben due negozi, nel cuore di New York, ovvero a Manhattan.
I due punti vendita, di circa 3 mila mq, saranno ubicati tra il 2008 di Broadway e la West 68th Street, mentre il secondo aprirà al 635 tra la 6th Avenue a West 19th Street (molto vicino ad uno dei due negozi di Home Depot).
Il format prevede un assortimento di prodotti e servizi per la manutenzione della casa, l’organizzazione e sistemi di storage, nonché decorazione d’interni ed elettrodomestici.
Ciò che non è presente in negozio, sarà fornito direttamente dai punti vendita più grandi, ubicati nell’area metropolitana più esterna.
La prossimità di cui tanto si parla ultimamente è, come si può vedere, un affare globale, mondiale, che non caratterizza solo la nostra distribuzione nazionale che, tuttavia, sta lavorando molto, proprio in questa direzione.
In questo senso tutte le insegne di bricolage di medie dimensioni stanno portando avanti progetti di prossimità che, va detto, riguardano comunque raramente le aree centrali delle città.
I motivi sono chiaramente sotto gli occhi di tutti: costi elevati di affitto/acquisto e difficoltà nel reperire locali adeguati alla bisogna.
Ma, per i molti che, in questo momento, ci stanno ragionando sopra, qualcuno che ci prova c’è. Si tratta di Bricocenter, insegna del gruppo Adeo che, forte di una storia trentennale fatta di spazi anche all’interno delle città e, soprattutto, dell’appartenenza ad una grande organizzazione distributiva, si appresta a dare il via ad un’operazione di sviluppo – tra diretti e franchising – esclusivamente orientato ai centri urbani.
Significativa la frase di Pietro Migliori, amministratore delegato di Bricocenter, rilasciata in occasione di una recente intervista che ho realizzato.
Alla domanda se in futuro prevedono aperture con metrature inferiori agli 800 mq (soglia minima dell’attuale parco negozi di Bricocenter), la riposta è stata: “Non lo so, è una riflessione in corso, non escludiamo metrature inferiori. Forse diventeremo come le ferramenta, chincaglierie e colorifici del passato. Small is King”.
Che dire, lo scenario si prospetta interessante.
Prima di concludere due notizie che riguardano il ”sorvegliato speciale” di questi ultimi tempi, ovvero, Amazon.
Breaking news 1: La prima è uscita lo scorso 1° dicembre sul New York Times e pubblicata, qualche giorno prima, dal Seattle Times.
I commercianti possono stare tranquilli, il colosso dell’e-commerce non aprirà alcun negozio fisico nella città della mela, ma i 43 mila mq saranno utilizzati parzialmente come uffici, mentre il resto sarà concesso in sub locazione ad imprese di vendita al dettaglio.
Breaking news 2: La seconda news, al contrario, rischia di far preoccupare molto gli operatori della produzione.
Amazon entra nel mondo delle private label e lo fa con una nuova linea Premium di prodotti per l’infanzia.
Il marchio, “Amazon Elements”, al momento riguarda solo pannolini e salviette inumidite per neonati che sono venduti ad un prezzo più conveniente rispetto a quelli di marca.
Il servizio, secondo il comunicato stampa del 4 dicembre scorso, è disponibile per i soli clienti Prime ed è supportato da una sezione web dedicata, con un livello di informazioni approfondito circa le materie prime utilizzate, gli ingredienti e la loro provenienza. Inoltre ogni confezione è dotata di un codice unico che può essere scansionato mediante l’App. di mobile shopping di Amazon per monitorare ingredienti, origine degli stessi, data e luogo di fabbricazione, e data di consegna.
E’ solo l’inizio, ma l’azienda di Seattle ha fatto sapere che amplierà la gamma con prodotti di utilizzo quotidiano e comune.
E’ lecito pensare che qualche prodotto brico, prima o poi, ci scapperà.
Dicembre 2014
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