Notizie di mercato
Con la pandemia cresce la smart home
La pandemia da COVID-19 ha portato a una accelerazione della digitalizzazione dei consumatori, anche per quanto riguarda il modo di vivere la casa.
Lo sostiene GfK, importante società di ricerca, sulla base dei dati raccolti nel 2020, anno che ha fatto registrare un andamento molto positivo per la Tecnologia di consumo. In particolare, il segmento dei dispositivi smart per la casa è cresciuto del +24% per un controvalore pari a 28 miliardi di dollari nei 7 principali mercati europei (Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia, Spagna, Paesi Bassi e Belgio).
All’interno di questo segmento, sono cresciute del +19% le vendite di prodotti Smart Entertainment & Office.
Altri due settori in forte espansione sono il Piccolo Elettrodomestico smart e quello dei dispositivi connessi per la Salute e il benessere (come dispositivi per l’auto-diagnosi, fitness tracker, smartwatch sportivi ecc). Complessivamente questi due segmenti sono cresciuti del +41% a livello europeo. Tra i prodotti che hanno registrato la crescita maggiore ci sono gli aspirapolvere connessi (+43%).
Nel 2020 i consumatori hanno passato più tempo del solito in cucina e di conseguenza anche gli elettrodomestici connessi per la preparazione del cibo sono cresciuti del +71,5%. Ad esempio, i piani cottura con funzionalità smart hanno registrato una crescita delle vendite del +48,2%.
Anche gli altoparlanti con assistente vocale integrato registrano un trend fortemente positivo. Il controllo vocale si sta sempre più affermando come lo strumento per interagire con i diversi prodotti smart presenti all’interno della casa e nel corso del 2020 le vendite di dispositivi a controllo vocale sono cresciute di quasi il +61% a livello europeo.
I consumatori italiani e l’approccio alla Smart Home
Anche nel nostro Paese, la pandemia ha accentuato ulteriormente il valore della casa, dello spazio domestico. Ben l’88% degli italiani afferma di aver (ri)scoperto l’amore per la propria casa nel corso degli ultimi mesi.
La riscoperta della centralità della casa è andata di pari passo con il potenziamento della dotazione tecnologica delle abitazioni, che nel corso dell’ultimo anno sono diventate spesso sede anche per l’attività lavorativa e la didattica a distanza. Per il futuro, i consumatori si aspettano una espansione ulteriore di questo fenomeno: ben il 52% degli italiani è convinto infatti che nei prossimi 2-3 anni le tecnologie digitali avranno un impatto positivo sulla propria casa.
Ricordiamo che in Italia la diffusione dei prodotti per la smart home è ancora parecchio arretrata rispetto ai Pesi europei più avanzati: siamo alla metà di quanto i consumatori spendono in Francia e un quarto rispetto a Germania e Gran Bretagna. Per crescere velocemente, secondo GfK, è necessario che le aziende prendano atto delle residue perplessità dei consumatori italiani e si comportino di conseguenza. Tre sono i punti fondamentali individuati da GfK.
Comunicare i vantaggi concreti: i consumatori devono percepire i prodotti Smart come utili, in grado di soddisfare un loro bisogno specifico, ma senza richiedere tempo e sforzo nel capire come funzionano. La semplicità è fondamentale! È quindi importante creare la necessaria consapevolezza sui reali benefici che questa tecnologia può veicolare.
Lavorare sulle barriere d’acquisto: tra i motivi che frenano gli acquisti ci sono la percezione dei costi elevanti dei prodotti smart, le preoccupazioni legate alla privacy e alla sicurezza e la scarsa conoscenza delle tecnologie che stanno dietro alla Smart Home.
Puntare sull’integrazione tecnologica: per realizzare il vero potenziale della Smart Home è necessario che i diversi dispositivi presenti in casa riescano a lavorare insieme senza soluzione di continuità. La semplicità è una caratteristica indispensabile: semplicità di installazione, di utilizzo, di manutenzione, di comunicazione tra i diversi device ecc.
Aprile 2021
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