Riduzione IVA sul pellet

Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2023 per la vendita del pellet l’IVA passa dal 22% al 10%.

La nuova norma è contenuta nel comma 73 della Legge. In precedenza, grazie ala legge numero 190 del 23 dicembre 2014 (articolo 1, comma 711), fu stabilita l’IVA al 10% per la legna da ardere in tondelli, in ceppi, le ramaglie o fascine, i cascami di legno, compresa la segatura, escludendo però espressamente il pellet assoggettato così all’aliquota ordinaria del 22%.

Con la Legge di Bilancio approvata negli ultimi giorni del 2022, viene stabilito che anche il pellet, per l’anno 2023, potrà usufruire dell’IVA agevolata al 10%.

Parte del merito di questa disposizione va certamente accreditato all’AIEL, Associazione Italiana Energie Agroforestali, che ha portato all’attenzione del Governo e in particolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’importanza del pellet per contrastare il caro energia e per favorirne lo sviluppo in quanto fonte di energia rinnovabile, peraltro già scelta da oltre 2 milioni di famiglie italiane.

L’Italia risulta essere il più importante mercato del pellet a livello europeo ed il consumo complessivo del 2022 è ammontato a circa 3 milioni di tonnellate, di cui il 95% destinato ad uso domestico.

A fronte di questa mole di consumi il Governo ha stimato che, sulla base del prezzo medio del pellet in sacchi per il 2022 (euro/t, consegna inclusa, IVA esclusa) pari a circa 390 euro per tonnellata, la modifica normativa comporterà nel 2023 una perdita di gettito IVA di circa 133,4 milioni di euro.

Gennaio 2023

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