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Nel 2010, durante Fieragricola di Verona, Nomisma presentò la prima ricerca, promossa dalla rivista Vita in Campagna, sulla figura dell’hobby farmer, l’agricoltore per passione (vedi nella Rotta di Navigazione).

L’anno successivo, nel 2011, Vita in Campagna progettò e organizzò, nel quartiere fieristico di Montichiari (BS), la prima fiera dedicata a chi fa del verde e della vita all’aria aperta la propria passione.

Durante la seconda edizione di questa manifestazione di successo (fine marzo 2012) è stato presentato un ulteriore approfondimento della ricerca, sempre realizzato da Nomisma, che aggiorna i dati del 2010 sugli hobby farmer e analizza caratteristiche ed esigenze di due altre categorie: chi coltiva un orto per passione e chi accudisce un giardino per passione.

Si sottolinea la parola “passione” perché sono stati testati solo gli individui che esercitano questo hobby senza alcun fine di lucro e che destinano i prodotti che coltivano ad un uso familiare oppure li regalano ad amici o parenti.

La ricerca è stata presentata durante la Fiera di Vita in Campagna da Giuseppe Reali, amministratore delegato delle Edizioni L’Informatore Agrario, Giorgio Vincenzi, direttore di Vita in Campagna e dai ricercatori di Nomisma, Massimo Spigola e Silvia Zucconi.

Nell’occasione Giorgio Vincenzi ha voluto salutare Alberto Rizzotti, il presidente e fondatore della casa editrice che dal lontano 1945 informa il mondo dell’agricoltura, che in questo 2012 compirà 100 anni con una perfetta, puntuale e dinamica presenza in redazione. Mille auguri e complimenti anche da parte di noi di Bricoliamo.

L’indagine, realizzata da Nomisma nei primi mesi del 2012, ha coinvolto un campione di 8.000 individui, rappresentativo della popolazione italiana con età superiore a 18 anni e ha permesso di misurare e mappare a livello nazionale e regionale il fenomeno di chi coltiva per passione un terreno agricolo, un orto o un giardino.

I risultati della ricerca restituiscono uno scenario di forte partecipazione sociale, evidenziando come coloro che dedicano il proprio tempo libero ad attività di produzione di prodotti agricoli e cura del verde siano un movimento ampio e diffuso.

Coloro che per passione coltivano e curano un fondo agricolo rappresentano il 2,4% della popolazione italiana con più di 18 anni (in Italia sono 1,2 milioni gli hobby farmer).

Le persone che coltivano un orto sono invece 2,7 milioni (il 5,3% della popolazione maggiorenne), mentre coloro che si prendono cura di un giardino raggiungono i 3,5 milioni (6,9% di italiani con più di 18 anni). In complesso circa 7,4 milioni di italiani (14,6% della popolazione) sono impegnati in attività amatoriali di coltivazione e cura del verde.

A questi dati provenienti direttamente da Nomisma e dall’ufficio stampa di Vita in Campagna, aggiungiamo noi una considerazione tendente ad omogenizzare questi, con i dati provenienti da altre fonti: spesso infatti, per far apparire i numeri più grandi di quelli che sono, si parla del giardinaggio e della cura del verde facendo riferimento alle famiglie.

Considerando che i 7,4 milioni di italiani individuati da Nomisma esercitano nella stragrande maggioranza dei casi la propria attività verde in perfetta solitudine o al massimo con l’aiuto del coniuge, possiamo realisticamente assimilare il dato anche alla categoria delle famiglie (dal censimento 2010, poco meno di 25 milioni) avendo così una penetrazione della coltivazione e cura del verde in circa il 30% delle famiglie italiane.

Giardinieri per passione

Come abbiamo visto i giardinieri per passione sono la categoria più folta nell’ambito di chi ha fatto della cura del verde il proprio hobby.

Sono 3,5 milioni e, considerando l’incidenza della popolazione, sono particolarmente diffusi in Friuli Venezia Giulia (11,8%), Valle d’Aosta (10,3%), Sardegna (9,1%), Veneto (8,5%) e Lombardia (8,4%).

L’età media di chi si dedica al giardinaggio è di 57 anni: si tratta in prevalenza di maschi (54,4%), anche se il restante 45,6% di donne è tutt’altro che trascurabile, con un grado di istruzione medio-alto (il 45,5% ha un diploma superiore e il 27% è laureato), in maggioranza pensionati (34,1%), seguiti a grande distanza da impiegati (18,6%), casalinghe (9,1%) e operai (8,5%).

Il giardino ha un’estensione media di 695 mq, si trova nell’abitazione principale e comprende fiori (79,4%), alberi da frutto (61,6%), siepi (54%), alberi ornamentali (50,4%), prato (47,8%) ed erbe officinali o aromatiche (46,8%).

Nel giardino, non mancano tuttavia piccoli spazi destinati alla coltivazione di ortaggi. In media il giardino viene curato da 21 anni (85,1%), e il 59,9% degli italiani coinvolti vi dedica fino a 5 ore a settimana, il 22,4% da 5 a 10 ore.

La spesa media annua per l’acquisto di prodotti necessari per la cura del giardino è di 159 euro; i primi tre prodotti acquistati in ordine di spesa sono piantine da trapiantare, “sementi e bulbi” e concimi.

I giardinieri per passione possiedono anche un buon parco macchine: il 69,9% possiede un decespugliatore, il 68,9% un tagliasiepi, il 64,8% un tosaerba, il 29,7% un soffiatore, il 27,1% un trattorino e il 15,3% un arieggiatore.

Per i loro acquisti i giardinieri per passione si rivolgono in maggioranza ai negozi specializzati (Consorzi Agrari, vivai, specializzati macchine, ecc.), il 16,3% preferisce i Garden Center e il 12,7% gli iper e supermercati, solo il 4% si rivolge ai centri bricolage.

La salute nell’orto

Al secondo posto si piazzano i coltivatori di orto (2,7 milioni) per lo più diffusi in Valle d’Aosta (12,1% sul totale della popolazione regionale), Friuli-Venezia Giulia e Umbria (9,6%), Trentino Alto Adige (8,2%), Toscana (7,7%), Veneto (7,4%) e Lombardia (7,3%). L’età media di chi coltiva un orto è di 60 anni, si tratta soprattutto di maschi (56,1%) con un grado di istruzione medio-basso (il 33,1% ha una licenza media inferiore e il 34,5% una licenza media superiore) in maggioranza pensionati (47,1%), seguiti a grande distanza da casalinghe (13,6%), impiegati (12%) e operai (10,1%).

L’orto ha un’estensione media di 159 mq, è di proprietà (83,6%) ed è localizzato nel terreno circostante l’abitazione (66,5%).

Non mancano tuttavia spazi concessi in uso gratuito localizzati anche al di fuori dell’abitazione principale.

E’ importante sottolineare che anche estensioni così piccole motivano moltissimo questa popolazione di appassionati, tant’è che una fetta importante di popolazione dichiara di dedicarvi oltre 2 ore al giorno.

Il 60,2% degli interpellati ha fatto questa scelta per consumare prodotti genuini, il 54,9% perché ama coltivare per rilassarsi e stare all’aria aperta.

Non va sottovalutato che circa un 20% dichiara che la coltivazione di un orto permette di risparmiare sulla spesa alimentare.

La destinazione dei prodotti ottenuti è infatti consumata in famiglia (96,7%) o regalata ad amici e parenti (1,8%).

L’attività di coltivazione viene svolta prevalentemente in maniera autonoma o con il coniuge (36,2%).

La spesa media per acquistare prodotti utili alla coltivazione dell’orto è di 87 euro all’anno: ai primi posti si candidano piantine da trapiantare (92,8%), sementi (85,6%) e concimi (51,5%).

Anche in questo caso la dotazione di macchine non è trascurabile: il 58,8% possiede un tosaerba, il 58,3% un decespugliatore, il 45,3% una motozappa, il 42,9% un atomizzatore e il 25,2% un trattorino.

I coltivatori dell’orto per passione si rivolgono in grande misura ai punti vendita che considerano specializzati, come i Consorzi Agrari e i vivai, per i piccoli acquisti preferiscono gli iper e supermercati (9,1%) ai Garden Center (7,7%) e ai Centri Bricolage (4,2%).

Gli agricoltori per passione

Infine, ultima numericamente con 1,2 milioni di italiani che coltivano un terreno agricolo, ma decisamente prima per quanto riguarda l’impegno economico, è la categoria degli home farmer, gli agricoltori per passione.

Il 74,5% degli agricoltori per passione sono uomini con un’età media di 57 anni, nel 42,5% dei casi hanno ottenuto un diploma di scuola superiore, il 15,7% sono laureati (tra questi il 5,2% in agraria o in veterinaria).

Nel 36,4% dei casi sono pensionati, il 19,1% sono impiegati e il 14,2% operai.

Le regioni in cui sono più rappresentati sono: l’Umbria (4,4%), la Basilicata (4,2%), la Sicilia (4,0%) e il Lazio (3,7%).

Le dimensioni medie dei terreni che coltivano sono pari a circa 7.000 mq (0,7 ettari), tuttavia oltre il 15% gestisce spazi che superano un ettaro.

Nella maggioranza dei casi si tratta di terreni ereditati (52,4%) o acquistati (36,7%).

La localizzazione prevalente è in collina e montagna (62%), territori marginali a cui gli hobby farmer con le proprie attività di coltivazione e cura assicurano un presidio ambientale e territoriale.

Oltre alla produzione di frutta e ortaggi, nel 26% dei casi risulta presente anche un’attività di allevamento, che interessa soprattutto animali di bassa corte quali polli, galline, oche e anatre (89,1%).

Inoltre, il 70% degli agricoltori per passione è impegnato in attività di piccola trasformazione: il 48,1% realizza olio, il 29,6% conserve vegetali e il 21,4% vino.

Ciò che piace e alimenta questa passione è l’idea di produrre per trasformare e consumare in famiglia: infatti, circa il 90% degli intervistati afferma che la totalità dei prodotti viene consumata nel circuito familiare o regalata ad amici e parenti.

In effetti tra le motivazioni alla base di questa scelta spicca il consumo di prodotti più sani e genuini (44%) come pure il desiderio di rilassarsi e recuperare tradizioni familiari (29,6%).

Il 78,7% degli hobby farmer coltiva il terreno mediamente da 23 anni, il che testimonia un impegno indipendente dalla difficile congiuntura economica e da dinamiche sociali emergenti.

Circa il 20% degli hobby farmer dichiara di dedicare oltre 2 ore al giorno all’attività di coltivazione e cura del terreno, prevalentemente da soli o con il coniuge (26,1%).

Tra i prodotti utilizzati figurano diverse categorie (sementi, concimi, prodotti per la protezione delle piante, ecc.), tuttavia il 25,7% afferma di acquistare abitualmente solo sementi e/o piantine.

La spesa media complessiva per l’acquisto dei prodotti utili alla coltivazione del terreno è pari a 265 euro all’anno ed è direttamente proporzionale all’ampiezza del terreno.

Per informarsi sull’attività di coltivazione e sui nuovi prodotti il 36,3% dichiara di consultare Internet (in particolare forum di agraria e siti dei produttori), fino ad esperienze molto innovative quali i social network (8%).

Il 94,2% possiede almeno un’attrezzatura; in particolare, la maggioranza degli appassionati è dotata di decespugliatori (73%), motoseghe (68,6%) e tosaerba (63,4%) che nella prevalenza dei casi vengono acquistate nuove (64,9%).

Questo impegno non termina con l’atto di acquisto, ma richiede circa 200 euro all’anno per attività di manutenzione e cura delle attrezzature, segnalando come anche in momenti di crisi economica gli hobby farmer sono propensi a spendere pur di assecondare la loro passione per la coltivazione.

Nel 73,6% dei casi il loro riferimento per gli acquisti è il negozio specializzato (Consorzi, vivai e specializzati macchine), solo il 5,4% frequenta i Garden Center e il 3,3% i centri bricolage, percentuali basse per questi due canali soprattutto se si considera che il 5,6% ha dichiarato di acquistare negli iper e supermercati.

Marzo 2012

ROTTA DI NAVIGAZIONE:

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