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Stiamo attraversando un momento cruciale per la storia del nostro pianeta. L’accordo globale tra i governi siglato in occasione della COP21 nel dicembre scorso, è un impegno molto importante per evitare un aumento della temperatura globale che risulterebbe catastrofico. Questo impegno collettivo di 185 nazioni per diminuire le emissioni segna una svolta storica.

Per la prima volta, è stato raggiunto un accordo che mira a contenere l’aumento della temperatura globale del pianeta al di sotto dei 2°C .

Di questi temi si è parlato anche durante il WEF 2016 (World Economic Forum) tenutosi alla fine di gennaio a Davos.

Di particolare interesse il contributo di Eric Rondolat, Chief Executive Officer Philips Lighting, che ha sottolineato come l’illuminazione e la tecnologia a Led possono, e dovranno avere un ruolo determinante.

Vi riportiamo integralmente l’intervento come ci è pervenuto dall’ufficio stampa di Philips.

Migliorare l’efficienza energetica

La scelta di seguire un approccio dal basso, paese per paese, con lo scopo di definire obiettivi nazionali, ha permesso in questa fase di raggiungere risultati migliori che non attraverso l’imposizione di un modello di cooperazione dall’alto.

Tuttavia, la somma di questi impegni individuali non è ancora sufficiente per raggiungere un obiettivo condiviso. Il prossimo e fondamentale passo è l’avvio di un meccanismo di revisione, concordato alla COP21, per correggere nel tempo i percorsi nazionali.

L’efficienza energetica ci dà il potere di colmare il deficit. Il traguardo prefissato in questo processo mira a limitare l’aumento della temperatura globale di massimo 1,5 gradi.

Se riusciamo a raddoppiare il tasso annuale di miglioramento in termini di efficienza energetica, l’ambizioso progetto della COP21 diventerà realtà.

Questo è un momento decisivo, un’opportunità per introdurre nuovi modelli di business.

Un uso intelligente dell’energia porterà moltissimi benefici a livello economico e sociale – per non parlare del positivo impatto ambientale.

Soluzioni in tal senso in campo energetico esistono già, ciò che dobbiamo migliorare è la riduzione delle emissioni di CO2. Non dobbiamo aspettare nuove scoperte o soluzioni.

Le tecnologie digitali ad alta efficienza energetica di cui abbiamo bisogno sono già disponibili.

L’illuminazione è una delle aree più semplici da cui partire. I

n Philips, crediamo che ci siano due strategie chiave per raggiungere l’efficienza energetica: in primo luogo, nel caso dei paesi sviluppati, dovremmo accelerare il ritmo del rinnovamento delle infrastrutture esistenti; secondariamente, possiamo aiutare i paesi in via di sviluppo a passare a un’illuminazione LED a energia solare, di fatto una soluzione a impatto zero.

Tutto ha inizio dall’illuminazione

L’illuminazione rappresenta il 19% del consumo globale di elettricità, dato significativo che dimostra quanto continuiamo ad essere vincolati a tecnologie obsolete e inefficienti.

L’illuminazione LED consuma almeno il 40% di energia in meno rispetto a quella convenzionale, e questo è solo l’inizio.

LED intelligenti connessi a sensori e raggiungibili in wireless, possono essere gestiti da remoto via Internet.

Il loro potenziale nella lotta ai cambiamenti climatici è immenso: l’illuminazione connessa può portare un risparmio fino all’80% dal momento che famiglie, imprese e intere città ridurrebbero il loro impatto ambientale.

Dalle nostre ricerche emerge che il passaggio universale al LED potrebbe ridurre la quota di consumo di energia elettrica dovuta all’illuminazione ad appena il 7%, con un risparmio di 272 miliardi di euro e una riduzione delle emissioni globali di anidride carbonica di circa 1.400 megatoni entro il 2030.

Un esempio: due anni fa Los Angeles ha installato 140.000 lampioni LED.

Lo scorso anno la città ha registrato un risparmio energetico del 63% e una riduzione dei costi di circa 9 milioni di dollari.

Ora considerate questo: di approssimativamente 300 milioni di lampioni in tutto il mondo, solo il 10% circa è LED. E solo l’1% è connesso.

Il mancato utilizzo di questa tecnologia su scala mondiale è un’opportunità persa.

L’apporto in termini di benefici sociali ed economici

L’efficienza energetica non implica sacrifici, semmai il contrario.

È uno strumento utile nella lotta al cambiamento climatico, inoltre comporta enormi benefici economici e sociali.

Semplicemente se raddoppiassimo i nostri sforzi in termini di efficienza energetica, dall’attuale 1,3% al 3% annuo, si potrebbero creare 6 milioni di nuovi posti di lavoro entro 5 anni.

Allo stesso tempo, entro il 2030, la bolletta energetica mondiale potrebbe ridursi di oltre duemila miliardi di dollari.

Avere accesso ad una luce pulita e ad alta efficienza energetica è anche la risposta a un problema umanitario.

Oggi circa una persona su sette non ha accesso all’illuminazione. Si tratta di 1,1 miliardi di individui che non hanno elettricità diretta nelle proprie abitazioni.

Molti di essi ricorrono a lampade a cherosene e a candele, sostanze inquinanti che causano ogni anno 1,5 milioni di morti per malattie respiratorie e incendi.

Un’illuminazione LED a energia solare, disponibile a un costo molto ridotto rispetto alle lampade a cherosene e all’illuminazione elettrica, potrebbe porre fine a questa ingiustizia.

“Portare fuori dal buio” queste comunità innescherebbe un enorme stimolo allo sviluppo con effetti positivi per la crescita globale.

Questi paesi hanno l’opportunità di iniziare da zero con un’illuminazione sostenibile sia in termini ambientali che economici, mentre il resto del mondo è ancora in ritardo.

Fare squadra per salvaguardare il futuro del nostro pianeta

Auspicando che ci sia una “chiamata” globale che renda prioritaria l’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni di CO2, come Philips stiamo facendo la nostra parte.

In due decenni abbiamo ridotto il nostro utilizzo di risorse non rinnovabili dal 92% al 45% nel 2015.

Preferiamo i fatti alle parole e abbiamo adottato misure di efficienza energetica per diminuire le emissioni di gas serra nei nostri modelli di business.

Alla COP21 abbiamo siglato l’impegno che mira a ridurre la nostra impronta di carbonio a zero entro il 2020.

Fare la differenza richiede l’unione convinta di volontà politica, spirito imprenditoriale e nuovi modelli finanziari.

Per limitare il riscaldamento globale dovrà esserci una rivoluzione volta a salvaguardare il futuro del nostro pianeta, portando enormi vantaggi per l’economia, per le imprese e per la società.

Agendo insieme potremo perseguire sia gli specifici obiettivi che la visione globale concordata alla COP21.

La foto che apre l’articolo è stata scattata da Federico Campoli

Febbraio 2016

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