Eventi e fiere
Flormart e “Flormort”
Chiude oggi presso il quartiere espositivo di PadovaFiere il 63° Flormart, Salone Internazionale del Florovivaismo e Giardinaggio, che ha visto la partecipazione, su circa 38 mila mq, di oltre un migliaio di espositori, hanno varcato i cancelli della manifestazione 24.000 visitatori professionali di cui circa 3.000 stranieri. “Non possiamo che esprimere soddisfazione – commenta Paolo Coin, Amministratore Delegato di PadovaFiere – per gli esiti positivi di questo Flormart, un appuntamento che, a dispetto della crisi, rimane il punto di riferimento che tutte le aziende, verso le quali va il mio particolare ringraziamento, hanno scelto come occasione per il loro business”.
E’ con le parole che abbiamo riportato qui sopra che si apre il comunicato conclusivo di Flormart, la fiera del florovivaismo e del giardinaggio di PadovaFiere, che si è tenuta da giovedì a sabato 15 settembre scorsi nel tradizionale quartiere fieristico padovano.
Purtroppo, in qualità di visitatori, non possiamo condividere la soddisfazione dell’amministratore delegato di PadovaFiere.
Senza nessun intento polemico, anzi con uno stato d’animo profondamente triste, il Flormart che abbiamo visto noi è l’ombra del Salone che solo fino a qualche anno fa poteva definirsi un punto di riferimento per i mercati del verde nazionali e internazionali.
Per dovere di cronaca dobbiamo per forza registrare la chiusura dei padiglioni 6, 15 e 16 e il sostanziale dimezzamento, in termini di area espositiva dei padiglioni 1 e 4.
Praticamente il Flormart di questo settembre 2012 si sviluppava nei padiglioni 5, 7 e 8 con le aziende florovivaistiche e con quanto è rimasto dell’1 e del 4 per il comparto del giardinaggio.
Ampiamente ridimensionata per numero di aziende anche l’area esterna.
Gli espositori che noi abbiamo contato, tenendo conto anche delle ditte rappresentate (per intenderci lo stand con la collettiva olandese vale per il nostro conteggio 19, cioè tutte le aziende presenti nello stand), sono stati 529.
E’ bene specificare che il filmato è stato realizzato nel pomeriggio di giovedì 13 settembre, giorno di apertura del Flormart, e quindi non rende appieno l’afflusso di visitatori dichiarato nel comunicato conclusivo di PadovaFiere.
Già nel settembre del 2009 sottolineavamo come il Flormart, deludendo le richieste di rinnovamento provenienti dal mercato e dagli espositori, si riproponesse costantemente come una fotocopia di se stesso: stesso schema, stessi convegni, stessi eventi e stessi numeri dichiarati.
Tutto sempre tremendamente immobile in un momento storico ed economico in cui tutto si muove ad una velocità straordinariamente elevata.
Anche questa edizione del settembre 2012 si è presentata uguale al solito Flormart di sempre, con la differenza di un ridimensionamento del numero di espositori drammaticamente evidente.
Il comparto tecnico dedicato al giardinaggio e al mondo garden possiamo dire che sia sostanzialmente e definitivamente scomparso (Flormort).
Gli unici segnali di tenuta provengono dal florovivaismo (Flormart) che, pur se anch’esso ridimensionato, ha dimostrato, ancora una volta, la propria necessità di avere una fiera di riferimento durante la quale confrontarsi.
Il mondo italiano del florovivaismo è importante e vitale e meriterebbe tutta l’attenzione possibile da parte di Flormart e di PadovaFiere, senza distrazioni alla rincorsa di altri mercati, di altri espositori e di altri metri quadrati da fatturare.
Siamo convinti che un lavoro serio e mirato a favore del florovivaismo nazionale potrebbe portare grandi soddisfazioni a un Flormart “sempre verde” e a un mercato che ha bisogno di un proprio, importante riferimento fieristico.
Secondo Floracultura, in Italia, esistono 30.000 aziende del comparto florovivaismo (ibridatori, produttori e commercianti di fiori recisi, piante in vaso e piante da giardino), 7.000 tra imprese del verde, giardinieri e paesaggisti, 14.000 punti vendita per i fioristi e altrettanti ambulanti.
Oltre 2.000 aziende di produttori di accessori per la floricoltura e il giardinaggio (serre, bancali, tecnologie per il riscaldamento, raffreddamento, movimentazione, vasi e contenitori, terricci, fertilizzanti e fitofarmaci, materiali di imballaggio e confezionamento).
In più il made in Italy del fiore e della pianta italiana è sempre più apprezzato all’estero con una bilancia commerciale import/export decisamente positivo.
Il terreno è fertile e il florovivaismo italiano merita una grande fiera internazionale sul proprio territorio.
Settembre 2012
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