Storie e curiosità
La storia della sega circolare
Indice
Provate a immaginare un falegname o un piastrellista o anche un bricoleur che ama costruire manufatti in legno, che non possiede una sega circolare.
E’ ovviamente impensabile, vorrebbe dire svolgere tutti i lavori di taglio con una sega a mano, facendo una fatica del diavolo e con un livello di precisione quanto meno approssimativo.
Tuttavia un tempo la sega circolare non esisteva.
Naturalmente parliamo della sega circolare portatile, perché quella da banco, di assai più semplice progettazione, esisteva già dal 1775, grazie all’intuizione di Walter Taylor, un falegname inglese.
Per incontrare per la prima volta una sega circolare portatile dobbiamo fare un tuffo nel tempo e spostarci in Lousiana, quando, dopo la guerra di indipendenza e altri trent’anni di occupazione delle truppe militari dell’Unione (la Lousiana si era schierata con gli Stati Confederati del Sud) e di difficile gestione politica ed economica del Paese, finalmente, con l’inizio del nuovo secolo entrò in una fase di sviluppo economico molto importante.
Nei primi anni del ‘900 venne trovato il petrolio, ma soprattutto, nel 1914 si conclusero i lavori del Canale di Panama, incredibilmente importante perché consentiva alle navi di evitare la circumnavigazione del continente per passare dall’oceano Atlantico alle sponde del Pacifico.
La posizione della Lousiana, che si affaccia sul Golfo del Messico, fu da subito altamente favorevole e New Orleans divenne uno dei porti più importanti d’America.
A questo si deve aggiungere la storica importanza del Mississipi, il più grande fiume d’America che, nasce nel Minnesota, attraversa buona parte dell’America centrale e sfocia nel Golfo del Messico sulle coste della Lousiana.
Con questo straordinario miglioramento dei collegamenti tra la Lousiana e il resto degli Stati americani, le tradizionali colture del cotone e della canna da zucchero tornarono a fiorire.
In un momento storico così effervescente le idee che potessero migliorare le condizioni di lavoro e la redditività erano particolarmente preziose ed è proprio in questo clima che nasce la protagonista della nostra storia: la sega circolare portatile.
Il genio di Edmond Michel
Fu Edmond Michel, geniale inventore francese emigrato a New Orleans nei primi anni del ‘900, che, osservando il lavoro nei campi di canna da zucchero, al tempo raccolta faticosamente con il solo aiuto di un macete, decise di pensare a qualcosa che potesse rendere tale lavoro più agevole e veloce.
Era il 1921 quando Michel iniziò a sviluppare la sua idea applicando a un normale macete una ruota elicoidale e una lama circolare da due pollici.
Un progetto efficace per l’obbiettivo che si poneva, ma impraticabile perché necessitava di un generatore esterno.
La sega circolare era decisamente da perfezionare, ma la genialità di Edmond Michel lo aveva portato a costruire per la prima volta un motore a vite senza fine.
Dovettero passare circa due anni perché Michel riuscisse a perfezionare quel suo primo prototipo, fino ad arrivare nel 1923 a poter dire di aver costruito la prima sega elettrica portatile al mondo.
L’importanza dell’invenzione suscitò anche l’interesse della stampa, tanto che il quotidiano di New Orleans dedicò all’invenzione di Michel un approfondito e appassionato articolo.
Fu proprio a causa di quell’articolo che sulla scena della nostra sega circolare apparve un secondo fondamentale attore: Joseph W. Sullivan, imprenditore agricolo.
Nella lettura di quell’articolo Sullivan pensò che quella della sega elettrica portatile fosse una grande idea, così decise di andare personalmente a New Orleans per conoscere Edmond Michel.
Inizia la produzione delle prime seghe circolari portatili
L’incontro di Sullivan e Michel fu immediatamente molto proficuo: l’esperienza diretta nella gestione del lavoro nei campi del primo e la genialità del secondo portarono ben presto a trasformare l’idea di Michel in una straordinaria opportunità commerciale.
Già nel 1924 fondarono a Chicago la “The Michel Elecrtic Handsaw Company”.
“Nonostante alcuni oggettivi problemi, per esempio ai cuscinetti, a una resistenza al lavoro piuttosto ridotta e un costo non propriamente a buon mercato – racconta Bolton Sullivan, figlio di Joseph, anch’esso coinvolto nello sviluppo commerciale del nuovo prodotto – l’interesse per la nostra sega elettrica portatile fu subito entusiasmante. Le vendevamo con le dovute raccomandazioni e chi le acquistava si dimostrava assolutamente soddisfatto.”
Il lavoro di perfezionamento della sega circolare proseguì incessantemente, Michel e Sullivan volevano arrivare a un prodotto duraturo, performante e facile da usare.
Già … facile da usare, un concetto che espresse molto chiaramente la moglie di Sullivan quando, dopo aver assistito ad una delle lunghe ed estenuanti riunioni notturne tra il marito e Michel, sentenziò che per usare quella sega ci voleva molta abilità e che molta abilità avrebbero dovuto avere loro per renderla di facile utilizzo.
Questo pensiero, legato al concetto di abilità si rivelò, qualche anno dopo, molto importante.
Sia sul fronte tecnico che su quello commerciale le cose si stavano mettendo al meglio quando, nel 1926, Edmond Michel, nel suo essere genio e sregolatezza, decise di abbandonare l’azienda per tornare a New Orleans per dedicarsi alla passione della sua vita: le invenzioni.
In realtà non arrivò mai ad eguagliare i successi della sua sega circolare; si applicò al brevetto (1935) di una serrature a controllo elettrico per porte e casseforti, che rimase però solo a un livello di prototipo.
Nasce la Skilsaw
Sullivan invece, dopo aver dato fondo ai risparmi di famiglia per acquistare le quote societarie di Michel, si impegnò a fondo nello sviluppo produttivo e commerciale della rivoluzionaria sega, raggiungendo, alla fine del 1926, la quota di 2.000 pezzi prodotti.
Naturalmente Sullivan si dovette porre anche il problema di cambiare il nome alla società e fu proprio riflettendo sul nuovo nome che gli tornarono alla mente le parole pronunciate dalla moglie qualche anno prima … ricordate? La parola chiave era “abilità” ed ecco che nacque la Skilsaw Incorporated.
In inglese skill significa proprio abilità e naturalmente saw significa sega.
Il lavoro di miglioramento della sega circolare proseguì sempre e possiamo dire che il primo prodotto che decisamente si avvicina alle nostre moderne seghe circolari fu il Modello E, sviluppato nel 1928 con l’utilizzo, per la prima volta dell’alluminio pressofuso.
Un’innovazione pionieristica che consentì a Skil di rendere i proprio prodotti più leggeri e robusti.
Il passo successivo, dopo la grande depressione americana (crollo del ’29), Skil lo fece nel 1937 quando realizzò la sega circolare Modello 77, destinata a diventare il prodotto di riferimento dell’azienda.
Era un utensile finalmente resistente e affidabile e ben presto divenne lo standard di settore.
I commercianti la definirono la migliore sega elettrica portatile in commercio e i consumatori, sia professionisti che hobbisti, identificarono il marchio Skilsaw con la sega circolare portatile, esattamente come in Italia è successo con il Vinavil, divenuto sinonimo di colla vinilica o il Fischer, sinonimo di tassello.
Dal Modello 77 in poi Skil e tutte le altre marche di elettroutensili hanno lavorato per un costante miglioramento delle performance e della sicurezza di questa particolare macchina, diventata strumento indispensabile per molte professioni e per il bricolage.
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