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Nell’ambito dell’edizione 2018 di Myplant & Garden, la fiera più importante che abbiamo in Italia per il florovivaismo, si è tenuto Game, un evento dedicato alla formazione e informazione per i retailer del giardinaggio.

Importante per noi consumatori è stato il convegno organizzato da Assofloro Lombardia nella mattinata del primo giorno di fiera (21 febbraio), dove si è discusso, tra l’altro, del Bonus Verde, compreso nella recente legge di Bilancio 2018 e dell’articolo 12 della legge del 28 luglio 2016 n. 154 che prevede la qualificazione professionale del manutentore del verde.

In entrambe i casi, a fronte dell’approvazione della legge, quello che mancava era un decreto attuativo che chiarisse nei particolari le modalità di applicazione della stessa.

Per il bonus verde occorrono chiarimenti

Per quanto riguarda il Bonus Verde, rispetto a quanto abbiamo pubblicato in un precedente articolo, possiamo segnalare qualche piccolo chiarimento in più rilasciato dall’Agenzia delle Entrate. Per esempio: i pagamenti degli interventi che si vogliono portare in detrazione devono essere effettuati in modalità tracciabile, quindi assegno, carta di credito o bonifico; inoltre è stato specificato che si possono portare in detrazione solo interventi di natura straordinaria.

Il problema è che ad oggi quelle che abbiamo riportato sono frutto di semplici dichiarazioni e non di una precisa disposizione “nero su bianco”. Inoltre è importante chiarire cosa significa e cosa comprende la “natura straordinaria” degli interventi verdi in giardino, ma anche sul balcone e sul terrazzo, come recita la legge.

Purtroppo a queste domande non hanno potuto rispondere Nada Forbici, presidente di Assofloro Lombardia e gli esperti presenti al tavolo dei relatori, perché dalla Agenzia delle Entrate non è ancora arrivato nulla di preciso e definitivo. Per le informazioni in nostro possesso dovremo aspettare la prima decade di marzo per avere un documento chiarificatore … nel frattempo la primavera si avvicina.

Il giardiniere deve essere un professionista qualificato

Diversa è la situazione riguardo all’articolo 12 della legge del 28 luglio 2016 n. 154 che prevede la qualificazione professionale della figura del manutentore del verde, in attesa del decreto attuativo che consentisse l’applicazione corretta.

In questo caso, con meritata soddisfazione, Nada Forbici, presidente di Assoflora Lombardia, ha potuto annunciare l’accordo raggiunto nella Conferenza Stato Regioni.

In sostanza da ora i poi per poter esercitare la professione del giardiniere occorre essere qualificati, seguire un percorso formativo di 180 ore e sostenere un esame che certifichi il livello di professionalità raggiunta.

Ciò significa che non ci sarà più spazio per l’improvvisazione e il lavoro nero, solo chi avrà ottenuto la qualifica di manutentore del verde potrà esercitare la professione sia in ambito pubblico che privato.

Il pensionato che offre il proprio lavoro ai vicini o il disoccupato che si presta per tagliare l’erba e potare la siepe, in teoria, non potrebbero più esistere. In pratica difficilmente sarà così, però questa norma, è importante anche per noi privati consumatori perché ci garantisce la professionalità del giardiniere quando ci rivolgiamo ad un garden center o a un vivaio per risolvere i nostri problemi verdi. Ciò significa evitare i pagamenti in nero e assumersi la responsabilità del lavoro fatto nel momento in cui qualcosa andasse storto.

Febbraio 2018

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