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Gli alberi monumentali d’Italia
Da ora in poi quando ci aggiriamo per l’Italia per turismo o per lavoro potremo comprendere nelle cose da vedere anche i grandi alberi monumentali che dominano molte piazze nel nostro Paese.
Lo potremo fare facilmente grazie alla pubblicazione in rete, da parte del Ministero delle politiche agricole, del primo elenco degli Alberi Monumentali d’Italia.
L’elenco, diviso per Regioni, si compone di 2.407 alberi che si contraddistinguono per l’elevato valore biologico (età, dimensioni, morfologia, rarità della specie, habitat per alcune specie animali) e per l’importanza storica, culturale e religiosa che rivestono in determinati contesti territoriali.
Sul sito istituzionale del Ministero delle Politiche Agricole, è stata creata un’apposita sezione dedicata agli alberi monumentali, dove sono indicate caratteristiche e geolocalizzazione dei “monumenti” verdi, con aggiornamento costante. In sostanza nella pagina dedicata sono compresi una serie di link che portano ciascuno ad una Regione e a un pdf che contiene gli alberi monumentali divisi per provincia con tutte le loro caratteristiche.
“Questo primo elenco – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – rappresenta uno strumento utile per diffondere la conoscenza di un patrimonio naturale e culturale collettivo di inestimabile valore. Gli alberi monumentali hanno un forte valore identitario per molte comunità e per questo vogliamo promuovere e valorizzare la loro conoscenza tra i cittadini“.
L’elenco è frutto di una intensa attività di catalogazione realizzata, in modo coordinato e sinergico, dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, dalle Regioni e Province autonome e dai Comuni, che la legge indica come diretti operatori del censimento. Ai soggetti istituzionali si sono aggiunti, per il supporto scientifico, il Centro di ricerca per l’agrobiologia e la pedologia del CREA, e per le preziose attività di segnalazione Enti parco, istituti scolastici, professionisti agronomi e forestali, associazioni ambientaliste e cittadini.
Gennaio 2018
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