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Sorvolando in aeroplano il territorio marsalese prima di raggiungere l’aeroporto di Trapani è possibile apprezzare la grande vocazione agricola di tutta la fascia costiera tra i comuni di Marsala e Petrosino.

Un territorio diviso in piccoli e grandi appezzamenti dove nemmeno un centimetro quadrato appare incolto o in qualche modo trascurato.

Un lavoro non da poco perché allo stato naturale si tratta di un terreno arido e pietroso che ricorda il deserto sassoso del Nordafrica: sono le sciare, appezzamenti che ospitano una stentata vegetazione fondamentalmente erbacea, che scompare con il caldo estivo, tranne che per la palma nana, che risulta essere il simbolo di questo territorio.

Le sciare marsalesi

Le sciare del marsalese però hanno una caratteristica fondamentale: a una ventina di metri nel sottosuolo è presente una grande falda acquifera, perfettamente sfruttabile per l’agricoltura per la qualità dell’acqua che in essa risiede.

E’ grazie a quest’acqua che l’agricoltura e in particolare la viticoltura ha potuto prosperare nella storia di queste zone.

Proprio la viticoltura e la produzione del vino sono state per tanti decenni la ricchezza delle famiglie del marsalese.

Una ricchezza che è andata via via sfumando per le contingenze favorevoli del mercato del vino e la scarsa attenzione dei vecchi imprenditori della zona alla rivalutazione di un prodotto di ottima qualità, ma proposto al mercato in maniera inadeguata.

Basti pensare che ancora oggi il vino di Marsala viene venduto sfuso, senza quindi enfatizzarne i valori organolettici e culturali che comunque ha in se.

E’ anche a causa della crisi della viticoltura che le nuove generazioni di imprenditori agricoli marsalesi si sono indirizzate verso il florovivaismo, un mercato che negli ultimi trent’anni sta dando a questa zona notevoli e crescenti soddisfazioni.

Attualmente il territorio occupato dal vivaismo è pari a 250 ettari, un dato ancora lontano dai 700 ettari del messinese, l’area vivaistica più antica della Sicilia o ai 1.300 ettari del catanese, però bisogna sottolineare come la realtà del vivaismo marsalese sia in costante crescita grazie alla specializzazione delle sue aziende.

Il florovivaismo marsalese

Alcune coltivano le tradizionali piante verdi, altre le varietà di piante mediterranee fiorite e molte si orientano alla coltivazione di alberi e arbusti per l’arredo urbano e dei giardini.

Una recente tendenza è poi costituita dalle piante grasse, appartenenti a specie diverse, che trovano nel territorio marsalese le condizioni climatiche ideali.

Apri pista in questo senso è stata l’azienda Ferracane che con una produzione di 50 mila piante grasse rappresenta circa la metà di questo particolare segmento di mercato.

Al vivaismo si affianca poi una produzione floricola di circa 100 ettari orientata soprattutto alla coltivazione di rose di alta qualità. Il giro d’affari dell’intero comparto florovivaistico marsalese, al lordo vendibile, è di circa 25 milioni di euro.

Per avere un’idea visiva migliore delle zone che vi stiamo raccontando, vi suggeriamo di guardare questo servizio andato in onda quest’estate nella trasmissione Geo&Geo della Rai.

Il servizio di Rai Geo&Geo sul florovivaismo marsalese

Quello che colpisce del florovivaismo marsalese, che come abbiamo già sottolineato è tutto sommato un indirizzo imprenditoriale relativamente giovane, è la straordinaria vitalità, creatività e volontà di crescere delle circa 300 aziende che animano il territorio.

Durante l’edizione 2009 di Porte Aperte, iniziativa organizzata dall’Associazione Florovivaisti Marsalesi, abbiamo avuto modo di conoscere un folto gruppo di giovani imprenditori attenti alle richieste del mercato, ma anche alla rivalutazione delle peculiarità del proprio territorio.

Assolutamente straordinaria, per esempio e la riconversione di due cave di tufo abbandonate e trasformate, rispettivamente dai fratelli Tumbarello l’una e dai fratelli Zichittella l’altra, in spettacolari vivai aperti anche alla ricezione turistica (vd. nella Rotta di Navigazione, gli articoli dedicati in questo speciale).

Novembre 2009

ROTTA DI NAVIGAZIONE:

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