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Quando si incendia la canna fumaria
In Italia, ogni anno, oltre 10 mila famiglie subiscono un incendio di camino con danni di lieve o media entità; circa 4.000 famiglie riportano danni gravi alla struttura del camino e circa 3.000 riportano danni materiali o addirittura biologici in alcuni casi gravissimi.
Spesso le cause di questi disastri risiedono in una scorretta installazione della canna fumaria del camino o della stufa, oppure in una scarsa manutenzione della stessa.
Le cause più frequenti che portano all’incendio della canna fumaria:
Surriscaldamento dell’impianto fumario: per scorretto utilizzo del camino o della stufa – nelle stufe a legna non si deve usare il pellet e viceversa -, per l’incendio delle fuliggini non rimosse – è bene che uno spazzacamino qualificato controlli ogni anno lo stato della canna fumaria -, oppure per la errata o mancata coibentazione – e questo è un problema di scorretta installazione.
Trasmissione del calore alle superfici in legno: prima dell’installazione della canna fumaria è bene controllare con cura la struttura del tetto e i rivestimenti lignei con cui sarà in adiacenza.
Eccessiva ventilazione che favorisce la propagazione dell’incendio: attenzione ai tetti ventilati, coibenti sotto i coppi, alle capriate e al tavolato.
Per le case costruite secondo i criteri della bioarchitettura, quindi con grande uso di legno e di materiali naturali, esistono nuove tecnologie di impianti fumari studiate, progettate e realizzate specificamente per consentire, senza alcun rischio di far convivere le strutture in legno vicino a canne fumarie in acciaio.
Tutto ciò ci fa capire che l’installazione di un camino o di una stufa in casa, soprattutto negli aspetti legati alla canna fumaria, deve essere seguito ed eseguito da persone qualificate, che rispettino le norme tecniche e usino materiale da costruzione specifico e certificato per l’impianto fumario.
Lo spazzacamino e il fumista sono professionisti tanto quanto i medici e gli avvocati: sceglierne uno di fiducia è importante per tutelarsi da qualsiasi rischio. In questo senso rivolgetevi sempre ad un artigiano o a una ditta in possesso di partita IVA, meglio se aderente ad un’associazione del settore specifico (come per esempio l’ANFUS, Associazione Nazionale Fumisti Spazzacamini, con codice di comportamento professionale a tutela del consumatore.
Oltre all’installazione è importante la manutenzione della canna fumaria che è consigliabile controllare ogni anno prima della stagione invernale. In questo senso tenete conto che la mancata rimozione dell’eccesso di fuliggine dalla canna fumaria può provocare una diminuzione del tiraggio, con conseguente fuoriuscita di monossido di carbonio all’interno del locale; un maggiore consumo di legna o comunque di combustibile; l’emissione di una quantità maggiore di inquinanti nell’atmosfera e, soprattutto, il rischio di un incendio e dello scoppio della canna fumaria.
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