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Oro Bianco. Tre secoli di porcellane Ginori è il titolo della mostra che il Museo Poldi Pezzoli e il Museo Ginori presentano al pubblico fino al 19 febbraio 2024 nelle sale della casa museo di via Manzoni a Milano.

L’esposizione, a cura di Rita Balleri e Oliva Rucellai, rispettivamente conservatrice e capo- conservatrice del Museo Ginori, e di Federica Manoli, collection manager e curatrice della collezione di ceramiche del Museo Poldi Pezzoli, racconta alcuni dei momenti più significativi della storia della manifattura di Sesto Fiorentino attraverso una selezione di circa 60 opere provenienti, oltre dai musei promotori, da Le Gallerie degli Uffizi di Firenze, dal Museo Civico di Arte Antica – Palazzo Madama di Torino, dalle collezioni dei principi del Liechtenstein e da alcune importanti raccolte private.

“Nella storia romanzesca della porcellana europea – spiega Alessandra Quarto, direttore del Museo Poldi Pezzoli – fatta di sfrenate ambizioni principesche, febbrili ricerche e codici tenuti segreti come preziosi tesori, la Manifattura Ginori ha un marcato carattere di unicità e il Museo Poldi Pezzoli è la sede più adatta e prestigiosa per raccontarne la storia. In quanto casa museo è una vera e propria antologia, perché conserva un panorama di epoche, mode e sensibilità differenti”.

“Spiccano nella nostra collezione per qualità e preziosità – prosegue Alessandra Quarto – proprio le porcellane provenienti dalle fabbriche più rinomate e affermate sulla scena del Settecento europeo e tra queste le opere nate nella Manifattura di Doccia, emblema di sperimentazione artistica ed eclettismo”.

”Questa mostra – sottolinea Tomaso Montanari, presidente della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia – è un’occasione preziosa per raccontare la straordinaria storia della Ginori. Una storia che tiene insieme la capacità imprenditoriale del suo visionario fondatore Carlo Ginori (una sorta di Adriano Olivetti del Settecento) e l’eccezionale abilità di generazioni di lavoratrici e di lavoratori; la progressiva democratizzazione dell’oro bianco, che dalle tavole dei principi entra in ogni casa italiana, e la crescita culturale e politica di un movimento operaio che proprio alla Ginori vede nascere la Società di Mutuo Soccorso di Sesto Fiorentino e, poi, una stagione di lotte cui partecipò anche don Lorenzo Milani. Sarà appassionante, per i visitatori, scoprire quali forme – altissime, inaspettate, commoventi – abbia assunto, lungo i secoli, un materiale per tutti così consueto come la porcellana”.

Il desiderio di impadronirsi del segreto di fabbricazione della porcellana all’inizio del XVIII secolo era paragonabile a quello che animava la leggendaria ricerca della pietra filosofale degli alchimisti, da cui la metafora “oro bianco”, spesso usata per identificare il più nobile fra i materiali ceramici.

Possedere i manufatti delle prime fabbriche europee era segno di distinzione ed eccezionale era il prestigio di chi ne promuoveva la produzione. Tra questi il marchese Carlo Ginori, fondatore dell’impresa ancora oggi attiva e ispiratore del Museo che ne racconta la storia.

Percorso espositivo

Il percorso espositivo, per presentare le fasi salienti della produzione della prestigiosa manifattura, si snoda attraverso quattro sezioni:

  • Le origini: Carlo Ginori e l’oro bianco; l’eleganza nell’apparecchiatura della tavola.
  • La Manifattura Ginori e la scultura in porcellana: opere dall’antico e dal tardo barocco a Firenze.
  • Eclettismo e gusto per l’esotico.
  • Il Novecento tra arte e industria: Gio Ponti direttore artistico della Richard-Ginori.

La prima sezione sviluppa uno dei temi dominanti nella produzione della Manifattura: sulla scia dell’interesse dei viaggiatori che da tutta Europa intraprendevano il Grand Tour per ammirare i marmi delle collezioni medicee, si sviluppa un gusto per l’antico che Carlo Ginori accoglie e concretizza realizzando riproduzioni in porcellana dei capolavori più celebri conservati nella Tribuna degli Uffizi e in altre raccolte fiorentine e romane, dal Museo Capitolino alle collezioni Vaticane.

A testimonianza di questa attenzione verso l’antico, in mostra saranno esposti la Venere de’Medici e le Teste di Adriano e di Nerva, quest’ultima acquistata dallo Stato italiano per il Museo Ginori nel novembre 2020.

Con il passaggio del Granducato di Toscana alla dinastia lorenese, il fondatore della Manifattura Ginori raccoglie l’eredità artistica e culturale dei Medici, acquisendo forme e modelli dalle principali botteghe degli scultori tardo barocchi fiorentini.

Raccontano questa fase della Manifattura raffinati accostamenti di sculture in porcellana esposte per la prima volta insieme ai rispettivi archetipi in bronzo come: la Menade danzante messa a confronto con l’Anfitrite in bronzo dello Studiolo di Francesco I de’ Medici, il Laocoonte del Museo Poldi Pezzoli con il relativo bronzetto, l’Atlante che regge il globo terrestre dalle gallerie di Palazzo Madama di Torino con Ercole che regge il globo celeste di Ferdinando Tacca, dalle collezioni dei principi del Liechtenstein.

Il percorso giunge al termine con i capolavori del XIX secolo, che avranno il loro culmine nel servizio da tavola su disegno di Gaetano Lodi per il Khedivè Ismail Pasha.

Le due ciste conservate al Museo Poldi Pezzoli, dono di Paola Ojetti del 1973, aprono infine all’analisi del periodo della direzione artistica di Gio Ponti, di cui saranno esposte anche lettere autografe con schizzi e istruzioni per l’esecuzione dei suoi progetti.

La sezione finale della mostra presenta quindi anche l’occasione per valorizzare la figura del milanese Gio Ponti nel centenario della prima Mostra Biennale delle Arti Decorative Internazionali di Monza, svoltasi nel 1923.

Si intende così rendere omaggio a uno dei più importanti architetti e designer del Novecento italiano, che tanto ha fatto anche per la città di Milano, grazie alle grandi opere architettoniche che portano la sua inconfondibile firma.

Informazioni utili

ORO BIANCO. Tre secoli di porcellane Ginori

  • Museo Poldi Pezzoli
  • Via A. Manzoni 12 Milano
  • 25 ottobre 2023 – 19 febbraio 2024
  • Chiusa: martedì e festività ( 25 dicembre, 1 gennaio, Pasqua, 25 aprile, 1 maggio, 15 agosto)
  • Orario: 10.00 – 18.00 (orario continuato)
  • Ingresso:
  • Intero: 14,00 euro
  • Ridotto: 10,00 euro (over 65 – Convenzionati)
  • Ridotto Giovani: 6,00 euro (Ragazzi 11 – 18 anni, studenti fino a 26 anni)

Novembre 2023

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