Eventi e fiere 
Sembra quasi strano di questi tempi dover parlare del successo di una manifestazione fieristica, ma è così.
Contrariamente ad un andamento sempre più triste e burrascoso del sistema fieristico nazionale, il SUN, Salone Internazionale dell’Esterno (14-16 ottobre Fiera di Rimini) dopo aver fatto registrare un incremento nel numero degli espositori (+18% rispetto all’edizione 2009) e della superficie espositiva occupata (+12%), si è chiuso con un bilancio assai lusinghiero anche riguardo all’afflusso dei visitatori.
Con un +4% rispetto all’edizione dell’anno scorso, il SUN 2010 riesce a sfondare il tetto dei 25 mila visitatori (25.117 per la precisione).
Quando la fiera è un riferimento per il mercato
Sono numeri inconsueti per l’attuale panorama fieristico italiano, anzi probabilmente europeo, che premiano la tenacia, la creatività e la forza organizzativa di Fiere e Comunicazioni, società organizzatrice di SUN.
Abbiamo la sensazione che il successo di SUN sia da ricercare proprio nel lavoro di Sergio Rossi, di Gustavo Capella e di tutto il loro staff: un lavoro di analisi e di conoscenza del mercato, di presenza attiva e di confronto con le aziende, di contributo con idee e iniziative che non si limitano esclusivamente alla manifestazione. Vogliamo ricordare in questo senso le borse di studio offerte dal SUN a otto tra i ragazzi partecipanti al corso Outdoor Experience Design di POLI.design – Politecnico di Milano; oppure l’organizzazione di OUTentico, l’evento del Fuorisalone (in occasione del Salone del Mobile di Milano) con cui SUN ha portato l’outdoor nel centro di Milano; o ancora il monitoraggio sull’andamento dei mercati mondiali dell’outdoor; o infine la collaborazione con la Factory Sapienza Design dell’Università La Sapienza.
Sono solo quattro esempi, ma crediamo sufficienti per spiegare cosa intendiamo per “presenza attiva” nel mercato.
Il fatto che SUN non sia solo mercanteggiamento di metri quadrati, bensì abbia la giusta ambizione di svolgere un proprio ruolo di riferimento per il mercato lo si evince anche dalla qualità degli eventi culturali (abbiamo già dedicato ampio spazio a Design It Yourself che ci riguarda direttamente – vedi nella Rotta di Navigazione) e dalla formula degli oltre 500 business meeting realizzati tra espositori e compratori delle delegazioni ufficiali internazionali invitate da SUN.
Delegazioni che hanno trovato spazio nel rotondo Salone centrale del quartiere riminese, inserite in un allestimento di grandissimo impatto che ha visto ricostruito in fiera un giardino all’italiana di ben 3 mila metri quadrati.
2WORK c’è che non c’è
Per concludere.
Bricoliamo non sarebbe bricoliamo se non avesse anche qualche critica da muovere, senza alcuna malignità e con uno spirito sempre costruttivo.
Due sono le cose che ci hanno creato qualche perplessità. La prima riguarda l’evidente enorme sforzo, presumiamo sia organizzativo che economico, per realizzare il grande Giardino Italiano che ha accolto lo stupore dei visitatori sin dai primi passi dentro la manifestazione.
Un impegno che abbiamo avuto la sensazione abbia penalizzato gli allestimenti degli altri spazi dedicati all’esposizione-culturale, primo tra tutti SUN Lab, assai più “ricchi” nelle passate edizioni.
La seconda perplessità l’abbiamo riscontrata invece nel padiglione C1 dove abbiamo notato la riproposizione dello striscione di 2WORK, cioè quella che dovrebbe essere la biennale della ferramenta, del giardinaggio e del fai da te.
Diciamo “dovrebbe” perché anche quest’anno, dopo la prima edizione del 2008, non abbiamo avuto modo di vedere espositori corrispondenti ai mercati che 2WORK vorrebbe rappresentare.
L’unica costante della prima e della seconda edizione il Buyer Point organizzato dalla casa editrice Collins.
Ottobre 2010
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