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Vodafone in tasca e nel sacco a pelo
La notizia è assolutamente seria e potrà portare ad una rivoluzione nel modo di ricaricare le batterie del nostro cellulare.
Protagonisti sono Vodafone, che non ha bisogno di presentazioni e Stephen Beeby, docente di Sistemi Elettronici presso l’Università di Southampton, con il suo gruppo di ricercatori.
Veniamo al punto.
Gli studi di Beeby, che hanno come data di partenza addirittura la fine del 1980, hanno portato alla realizzazione di un materiale termoelettrico tanto sottile da poter essere cucito all’interno di una tasca di un pantaloncino o, ancora meglio all’interno di un sacco a pelo.
Collegando questo materiale al cellulare tramite il classico cavo e spinotto, si può ricaricare le batterie dello stesso.
La prima sperimentazione sul campo è stata fatta durante l’edizione di quest’anno del celebre Festival rock dell’Isola di Wight, sponsorizzato tra gli altri anche da Vodafone.
I giovani hanno utilizzato sacchi a pelo dotati del magico congegno, chiamato Power Pocket. La sperimentazione ha confermato che le otto ore di sonno all’interno del sacco a pelo, con una temperatura di 37 gradi (quella del copro umano) forniscono abbastanza energia per tenere il cellulare acceso per 24 minuti di conversazione o 11 ore in standby.
Il segreto sta nello sfruttamento dell’Effetto Seebeck che permette di generare elettricità sfruttando le differenze di temperatura.
Naturalmente si tratta ancora di sperimentazione, infatti il problema più ostico, che deve ancora essere risolto, riguarda la flessibilità dei materiali in modo da consentire al sacco a pelo dotato di Power Pocket di essere normalmente arrotolato, piegato e schiacciato per essere riposto nello zaino.
Lo stesso vale per i pantaloncini e per qualsiasi altro indumento. Quando tutti i problemi saranno risolti potremo vedere un’altra rivoluzione tecnologica veramente straordinaria.
Ottobre 2013
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