I materiali
Le pietre naturali e i conglomerati
Se le pietre naturali più diffuse nell’edilizia civile sono il marmo e il granito, bisogna tenere conto che in realtà i tipi di pietra naturale che si possono trovare in commercio sono diverse centinaia, tutti diversi per caratteristiche tecniche, estetiche ed economiche.
In particolare possiamo distinguere tre grandi famiglie: le rocce eruttive, originate dalla solidificazione del magma, che a loro volta si dividono in “intrusive” (graniti, dioriti, sieniti, ecc.) ed “effusive” (porfidi, basalti, tufi vulcanici, ecc.); le rocce sedimentarie, originate dal deposito della disgregazione meccanica di rocce preesistenti ad opera degli agenti atmosferici (arenarie, travertini, alabastri, tufi calcarei, ecc.) e infine le rocce metamorfiche, sia eruttive che sedimentarie, che hanno subito naturalmente significative trasformazioni fisiche e chimiche (marmi, ardesie, quarzocisti, ecc.).
In uno scenario così ampio scegliere il tipo di pietra più consono ad ogni singola esigenza non è per niente semplice, il consiglio più sensato è di rivolgersi ad un esperto che possa fare da guida in questo, sicuramente affascinante, ma molto complesso mondo.
In termini assolutamente generali si può dire che i graniti sono molto più duri dei marmi e, da un punto di vista economico, meno pregiati.
Le pietre invece si differenziano da marmi e graniti per la loro diversa versatilità e lavorabilità: infatti le lastre sono normalmente fornite anche in spessori diversi e richiedono metodi diversi di posa.
Gli elementi che si devono tenere in considerazione nella valutazione economica di ogni pietra naturale sono: il tipo di pigmentazione, il grado di compattezza, i difetti e la reperibilità (quantità prodotte).
Nella foto la cava di Statuario “Calocata” a Carrara della Furrer
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