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a cura di Bricoliamo.com Avatar photo

Il rame è uno dei primi metalli scoperti e utilizzati dall’uomo e ancora oggi ha varie applicazioni tra le quali le più significative riguardano pentole e stoviglie per la cucina e, nell’ambito dei mercati dell’oggettistica artistica, grazie alla sua malleabilità, il rame ben si presta ad essere inciso, martellato o sbalzato.

Il problema del rame, soprattutto se non viene usato con frequenza è la sua pulizia e lucidatura.

Tenete conto che nel caso delle pentole in rame usate per cucinare la pulizia deve essere particolarmente accurata per evitare la formazione del verderame, quella patina verdastra che, non solo è antiestetica ma è velenosissima.

Per eliminare il verderame può essere sufficiente della comune saponata addizionata con un po’ di ammoniaca; se così non fosse occorrerà procedere mescolando del detersivo in polvere con un po’ di acido ossalico, per poi strofinare con energia.

Per quanto riguarda la pulitura degli oggetti in rame, è sufficiente lavarli in acqua e sapone, sciacquarli con cura e asciugarli.

Il primo lavaggio, che deve precedere il primo utilizzo, deve essere eseguito con acqua calda, lasciando a bagno il rame fino a che l’acqua non si sarà raffreddata.

In questo modo sarà facile rimuovere la pellicola protettiva di cui sono dotati i prodotti in rame alla loro vendita.

Per lucidare il rame esistono in commercio prodotti già pronti all’uso che offrono risultati eccellenti.

Se però preferite i rimedi naturali tramandati dalle nonne, mescolate sale, aceto e farina in parti uguali, strofinate questo composto fino a che la patina che offusca il rame sia scomparsa, quindi lavate con acqua saponata caldissima, sciacquate e asciugate.

Un’altra miscela efficace è costituita da un po’ di bianco di Spagna o di tripli, mescolato con olio d’oliva fino ad ottenere un composto denso ma non troppo duro.

In tutti i casi, anche se si procede alla lucidatura con prodotti industriali, è sempre consigliabile, al termine dell’intervento, lavare gli oggetti in rame con acqua saponata, sciacquandoli e asciugandoli con cura.

Se non si adotta questa accortezza il lucido verrà perso molto più velocemente.

Per eliminare le macchie provocate dalla corrosione si possono usare, oltre ai prodotti industriali normalmente in commercio, alcuni composti casalinghi come aceto caldo e sale, o succo di limone e sale oppure siero di latte.

In tutti i casi il composto deve essere strofinato sul rame per poi essere lavato, sciacquato e asciugato immediatamente.

Nel caso di bruciature sul fondo di una pentola in rame potete tranquillamente utilizzare una polvere abrasiva a grana fine.

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3 risposte a “Come pulire e lucidare il rame”

  1. Avatar photo Alessandro Busato ha detto:

    Ciao a tutti, ci ho messo un po’ ma alla fine ho capito. Per pulire un rame veramente vecchio:

    1) fare una miscela con due bicchieri di aceto e mezzodì sale.
    Bagnare l’oggetto, lasciate agire almeno una decina di secondi e strofinare con una spugnetta abrasiva gentile.
    Risciaquando spesso la spugnetta in una bacinella d’acqua e strizzandola bene.
    2) ripetere l’operazione 1.
    Lo so ci vuole pazienza ma alla fine ne varrà la pena.
    3) bagnare la spugnetta con dell’aceto puro, passare un pezzo dell’oggetto ( se lo’oggetto è molto grande) ed asciugare immediatamente strofinando con un panno asciutto.
    Se il vostro oggetto è molto bugnato, battuto, aggiungere al composto 1 e 2 della farina di mais ma non quella istantanea.
    Il gioco è fatto!!

  2. Avatar photo caterina ha detto:

    Io so per certo che il rame non va mai bagnato altrimenti rimane macchiato ed è la fine!
    Io lo passo bene e con forza con il sidol e poi lo lucido con un panno di lana. Quanto ho provato a lavarlo in acqua calda saponata come dite voi è stata una tragedia! ciao

    • Avatar photo Bricoliamo.com ha detto:

      Accettiamo il tuo consiglio: il caro vecchio Sidol è certamente un gran prodotto. Però i metodi che abbiamo suggerito per la pulizia del rame sono stati ampiamente sperimentati con ottimi risultati. E’ una di quelle situazioni dove ciascuno ha le sue soluzioni, spesso tramandate di generazione in generazione e spesso tutte valide. Grazie comunque per la tua puntualizzazione.