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Guerrilla Gardening: i terroristi buoni
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Si tratta della frontiera ambientalista più attiva e creativa contro il degrado e l’abbandono delle aree verdi urbane.
Squadre di “guerriglieri” si aggirano nelle città armati di bulbi, piante, semi e attrezzi, “aggredendo“, notte tempo, le aree verdi peggio messe e ripristinandole con un’accurata opera di giardinaggio. Una forma di protesta silenziosa, pacifica e profumata.
Il movimento è nato negli anni ’70 negli Stati Uniti: oggi il quartier generale è a Londra grazie all’impegno di Richard Reynolds che, negli anni ’90 e ancora oggi, ha rilanciato il movimento creando attenzione e coinvolgimento di molti gruppi di giovani (in fondo a questa pagina troverete un video che lo ritrae durante la progettazione e la realizzazione di un attacco di guerriglia verde).
Le azioni di guerriglia
I Guerrillia Gardener agiscono quasi sempre di notte e soprattutto nelle grandi aree urbane.
Il processo che porta ad un’azione è complesso: un gruppo di attivisti, formatosi spesso attraverso un forum internet dedicato, studia il territorio per individuare un’area da attaccare, convoca sul luogo tutti i partecipanti attraverso un tamtam segreto di mail, pianifica l’azione, si procura piante e semi scelti in base alla resistenza, al freddo e alla siccità e al colore. Infine inizia l’azione vera e propria.
Prima si pulisce il terreno depurandolo da erbacce e rifiuti, poi si concima la terra e la si lavora per prepararla alla semina.
Significativa e spesso provocatoria è anche la scelta del vegetale da piantare: fiori colorati nelle zone più industrializzate, ortaggi e frutta nei centri storici, girasoli per illuminare i viali più grigi.
Ci sono stati casi in cui i Guerrilla Gardener hanno agito anche alla luce del sole, quando cioè sono riusciti a creare collaborazione con le associazioni di quartiere o con le autorità locali.
In molti Paesi la loro resta un’azione clandestina proprio perché prevede una modificazione del suolo pubblico da parte di privati.
I guerriglieri italiani
In ITALIA i gruppi di guerriglieri del verde pubblico si sono moltiplicati negli ultimi anni.
La città di riferimento con ormai un buon numero di interventi è Milano con il gruppo dei Guerrilla Gardening, nato circa 3 anni fa e oggi uno dei riferimenti per i nuovi guerriglieri che si vogliono organizzare.
Ma molto attivi sono i Critical Gardening, forse i più politicizzati; i milanesi Jungle Fever, che organizzano punti di ritrovo, dibattiti e aperitivi con il patrocinio del comune di Milano; il gruppo Landsgrab, animato da studenti della facoltà milanese di agraria; i BadiliBadola di Torino, attualmente in rete all’interno del blog di Beppe Grillo ma che proprio in questi giorni stanno lavorando ad un loro sito autonomo e, ultimi certo non per importanza, i GreenTerrorist umbri.
Gennaio 2008
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