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Gli elettroutensili da taglio (seghe circolari, seghetti alternativi, ecc.) sono certamente comodi ed efficienti, tuttavia la vecchia sega manuale si può rivelare in più occasioni più utile e soprattutto precisa.

L’importante è scegliere quella giusta e con questo articolo vogliamo provare a conoscere meglio tutti i tipi di sega e segaccio esistenti in commercio.

Gli strumenti da taglio sono divisi principalmente in due gruppi, quelli a lama libera e quelli ad arco, che possono servire allo stesso scopo, ma hanno prestazioni diverse.

Il motivo è presto spiegato: il legno cresce in verticale ed è composto da migliaia di cellule lunghe, che compongono la venatura che segue la crescita dell’albero.

Per tagliare il legno, bisogna lavorare lungo o attraverso questa venatura, compiendo di fatto due operazioni diverse: tagliare come con un coltello o scavare come con uno scalpello.

Per tagliare attraverso la venatura, bisogna operare come con un cutter e quindi i denti del segaccio sono affilati sui suoi bordi, mentre il segaccio per tagli longitudinali affila i suoi denti, piatti come piccoli scalpelli, sulla punta.

Sfruttando queste due affilature dei denti, e anche la loro spaziatura, possiamo tagliare con una precisione e una facilità sorprendenti.

Le seghe con lama libera ci permettono di tagliare ovunque, ma con una certa oscillazione, mentre la lama ad arco offre una rigidità maggiore ma siamo limitati nella profondità.

Per un taglio preciso bisogna sempre mettere il pezzo di legno da tagliare su un supporto stabile, segnare il taglio con una matita, mettere il pollice sulla linea di taglio, appoggiare la lama sul legno a contatto con il pollice e tirare all’indietro la lama un paio di volte, avendo naturalmente cura di allontanare il pollice.

A questo punto potete cominciare a far avanzare il segaccio ma senza sforza, giudando la lama con l’indice.

Quando la lama sarà ben instradata sarà possibile scendere con più forza utilizzando tutta la lunghezza della lama. Ma ora vediamo i diversi tipi di segaccio e i loro utilizzi ideali.

Seghe ad arco

Segaccio ad arco piccolo. Questo piccolo arco serve per eseguire tagli curvi.

Meno preciso dell’arco da traforo, è dotato di una lama stretta che permette di realizzare grossolanamente una curva.

Segaccio ad arco

Questa sega è la più comune in Italia tra i falegnami perché offre grande precisione a chi la sa usare.

Infatti è difficile da controllare per la sua lama piuttosto stretta.

Ha circa 12 denti per pollice ed è affilata come il segaccio trasversale, cioè per tagli attraverso la venatura.

Traforo

Questo piccolo arco ha una lama finissima, con denti molto fitti e permette dei tagli curvi estremamente precisi.

Il traforo serve per tagliare i piallacci dell’intarsio o qualsiasi cosa richieda una minuziosa precisione con tanti cambiamenti di direzione.

Va utilizzato solo a 90° rispetto al legno da tagliare, altrimenti si potrebbe rompere la fragile lama.

Seghe a lama libera

Foretto. E’ una piccola sega con lama a punta, che permette di iniziare un taglio dall’interno di un foro, utile ad esempio per realizzare le sedi per inserire le serrature. La dentatura è relativamente fine ed è affilata per tagli trasversali.

Gattuccio a lama intercambiabile. Questa sega, che asomiglia al foretto, offre la possibilità di sostituire la lama, ma serve per lavori poco impegnativi. E’ il tipo di sega meno usata in assoluto.

Sega piccola a dorso rigido. E’ utilissima e ha i denti molto fini, 22 per pollice, affilati per tagli trasversali. L’irrigidimento fornito dalla costola di metallo permette tagli molto controllati. Serve per lavori di precisione, come quelli necessari per le code di rondine.

Sega a dorso rigido. Come sua sorella minore, serve per tgli precisi ma più grossi. Ha normalmente circa 22 dentio per pollice, affilati per tagli trasversali. Gli ebanisti più raffinati cambiano l’affilatura in quella longitudinale, rendendo ancora più preciso e veloce il taglio.

Segaccio o saracco. Questa sega viene venduta all’estero con una lunghezza doppia rispetto ai modelli italiani: 65 cm contro circa 35 cm. All’estero si trova affilata longitudinalmente con circa 7 denti per pollice e trasversalmente con circa 12 denti per pollice. In Italia hanno normalmente le punte dei denti in acciaio temperato e vanno bene per tutti i tagli.

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