Giardino
Arieggiare il prato
L’arieggiatura del prato è indispensabile per avere sempre un tappeto erboso folto e fresco. L’arieggiatura deve essere effettuata almeno una volta all’anno, in primavera, e volendo anche in autunno per un massimo di due volte all’anno.
Sostanzialmente l’operazione dell’arieggiatura consiste nell’asportare la parte morta e infeltrita del tappeto erboso in modo da ossigenare il suolo sottostante e agevolare così i nuovi germogli a crescere uscendo dal terreno.
Inoltre un prato ben arieggiato non ha difficoltà ad assorbire il concime e i nuovi semi raggiungono subito il terreno nel quale radicarsi.
Il risultato finale è un prato perfettamente verde, senza macchie gialle e secche o imputridite di muffa.
Per arieggiare un prato esistono in commercio diversi tipi di arieggiatori: manuali, con ruote, con motore elettrico o motore a scoppio.
Fondamentalmente essi funzionano tutti con lo stesso principio, ma mentre alcuni montano come utensili delle lame d’acciaio, affilate e con punta a roncola, altri tipi si avvalgono di una serie di molle in filo d’acciaio armonico di sezione tonda che svolgono la stessa funzione delle lame.
Le lame dell’arieggiatore si infilano nel tappeto erboso tagliando e asportando, come un rastrello, solo la parte infeltrita del prato.
Dopo tale operazione il vostro prato sembrerà un campo di battaglia e, alla vostra prima arieggiatura, potrete avere la sensazione di aver combinato un disastro: non è così, aspettate qualche giorno e rapidamente vedrete in maniera evidente i benefici effetti.
Il nostro consiglio è quello di orientarvi su arieggiatori con motore elettrico o a scoppio: per prati fino ai 250/300 metri quadrati va benissimo il primo, mentre per superfici superiori risulta più efficiente e comodo (non essendoci la presenza del cavo elettrico) quello a scoppio.
L’arieggiatore manuale richiede buoni muscoli e una buona dose di sudore per ottenere un risultato accettabile.
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