Giardino
La concimazione offre sostanze indispensabili
La concimazione non è un fenomeno naturale; le piante selvatiche si nutrono di ciò che ricevono dall’aria, dall’acqua e da ciò che il terreno offre loro sotto forma di sali nutritivi e sostanze organiche derivate dalla decomposizione di animali e piante morte.
Le foglie e i frutti caduti, i rami, gli aghi delle conifere e l’erba marcita dopo il gelo invernale, si trasformano, grazie all’opera dei geobionti, in elementi nutritivi del terreno, che verranno nuovamente assorbiti dalle piante, nel periodo primaverile, per dar luogo a una nuova fioritura.
La necessità di concimare il terreno nasce dal fatto che le piante che crescono nel nostro orto o giardino hanno particolari esigenze, che la sola natura, «gratuitamente», non è in grado di soddisfare.
E’ perciò molto importante offrire alle nostre piante delle sostanze di adeguato valore nutritivo.
Ma è proprio con una giusta concimazione che bisogna porre la massima attenzione al mantenimento della loro salute ma anche del benessere della terra, preservando tutti quei processi naturali che permettono la formazione di humus, garantendo una fertilità duratura.
Oltre all’uso di prodotti chimici, esistono molti metodi naturali per concimare il terreno (composto, sovescio, pacciamatura, ecc.), è importante però conoscere le funzioni e le caratteristiche principali degli elementi che presiedono alla crescita e allo sviluppo delle piante.
Le sostanze indispensabili
AZOTO (N). Indispensabile per la formazione delle proteine, necessario alla crescita vegetativa delle piante e per la produzione di clorofilla, l’azoto è senza dubbio un elemento di primaria importanza per uno sviluppo sano delle colture.
Tuttavia, in caso di eccessiva abbondanza di azoto la pianta assorbe troppa acqua, diventa maggiormente soggetta alle malattie e all’attacco di parassiti e produce frutti facilmente deperibili.
Nel caso opposto, ossia di carenza di azoto, la pianta avrà difficoltà di crescita e le foglie assumeranno un colore rosso-giallastro, causato appunto dalla scarsa produzione di clorofilla.
Va aggiunto inoltre che, non essendo l’azoto ne contenuto nei minerali presenti nel terreno, ne reperibile dalle piante attraverso l’aria, deve essere somministrato alle colture in una composizione organica, come quella che viene attuata con la nitrificazione (trasformazione dell’azoto ammoniacale delle spoglie organiche del terreno in azoto nitrico, necessario allo sviluppo delle piante e facilmente assimilabile).
L’humus contiene azoto organico facilmente assimilabile.
I concimi adatti ad arricchire il composto di azoto sono il sangue disseccato, la cornunghia, il letame e il colaticcio.
Se invece avete la necessità di alleggerire un composto troppo azotato, potete aggiungere del materiale organico povero di questo elemento, come la paglia o la segatura, che utilizzeranno l’azoto in eccesso per la loro decomposizione.
FOSFORO (P). Favorisce soprattutto la crescita dei fiori e dei frutti. Generalmente nel suolo si trovano riserve sufficienti di questo elemento.
In un terreno ricco di humus e con sufficiente vita organica non si riscontrerà mai ne carenza, né tantomeno sovrabbondanza di fosforo.
Se, in seguito a concimazione minerale (chimica), si introduce una quantità eccessiva di fosforo nel terreno, si va incontro a notevoli problemi nella crescita delle piante; primo fra tutti, la mancata assimilazione da parte della pianta di alcuni oligoelementi fondamentali, sostituiti, nell’occasione, dalla sovrabbondanza di fosforo allo stato libero.
POTASSIO (K). È indispensabile nel processo metabolico delle piante e, contribuendo alla formazione di amido e zucchero favorisce la crescita delle radici dei bulbi e del tuberi.
Inoltre nei periodi estivi e invernali, riduce l’emissione di acqua da parte delle piante, rendendole così più adattabili alla siccità e al gelo.
Anche per il potassio, come per il fosforo, non riscontreremo mai carenze o eccedenze, se il nostro terreno è ben provvisto di humus. Il potassio è facilmente reperibile in tutti i concimi organici, a eccezione della cornunghia.
La cenere di legna in particolare, possiede la più alta percentuale di potassio (8%).
Vi basterà quindi aggiungere al composto degli scarti di legna, per assicurare al vostro terreno il giusto fabbisogno di questa importantissima sostanza.
CALCIO (Ca). Attiva la vita del terreno e rinforza la struttura delle particelle che lo compongono; in sostanza, per le piante più che un elemento nutritivo è un elemento di «sostegno».
Il calcio è molto importante per lo sviluppo della vegetazione. Ogni tipo di terreno, su cui crescono delle colture, tende a innalzare naturalmente il proprio tasso di acidità; un corretto apporto di calcio frena tale fenomeno, facendo rientrare il fattore pH nei limiti ottimali. L’apporto di calcio e il conseguente corretto bilanciamento dell’acidità nel terreno permette, in particolare, di creare le ideali condizioni di lavoro per i batteri decompositori, fondamentali per una sana vita della terra.
La somministrazione di calcio nel terreno deve essere, comunque, sempre corretta e bilanciata; infatti una somministrazione eccessiva di questo elemento produce effetti collaterali negativi e difficilmente riequilibrabili.
Per quanto riguarda i materiali da utilizzare per il composto, si ricordi che le conchiglie, le alghe, la polvere rossa e la cenere di legna contengono molto calcio (fino al 33%), mentre il letame e il sangue disseccato ne contengono in minor misura (0,6-0,8%).
GLI OLIGOELEMENTI. Non appartenendo alle sostanze nutritive principali ma sono ugualmente indispensabili per lo sviluppo vegetativo delle piante. I principali e più utili oligoelementi sono: il magnesio, il ferro, il rame, lo zinco e il cloro.
Per immettere nel terreno una quantità sufficiente di queste sostanze vi consigliamo l’impiego di farina di roccia e farina di alghe.
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