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Made Expo 2010, il grande Salone milanese sull’architettura, il design e l’edilizia, ha aperto la sua terza edizione, mercoledì 3 febbraio, con un grande convegno dedicato a “Il domani del mondo e l’Expo 2015”.

I relatori erano di primissimo piano, anche se la mancata presenza, invece prevista, del Presidente del Consiglio, Berlusconi e del Ministro per l’Economia, Tremonti, hanno tolto quel peso politico-istituzionale che l’importanza del tema avrebbe meritato.

Importante è stata anche l’assenza del sindaco di Milano, Letizia Moratti e del presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà.

Ampiamente giustificata invece l’assenza di Giulio Cesare Alberghini, amministratore delegato di Made Eventi e di Paolo Buzzetti, presidente di Federcostruzioni, per i gravi lutti che hanno colpito le loro famiglie nei giorni scorsi.

Gli interventi che hanno caratterizzato il contenuto politico del convegno hanno sostanzialmente insistito su due aspetti di grande e importante attualità: la critica ai Comunipoco coraggiosi”, come sono stati definiti da Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, che frenano con la loro lentezza il Piano Casa varato dal Governo e sostenuto dalle Regioni (il Piano ha già ottenuto le delibere attuative in 18 regioni su 22), atto a stimolare l’edilizia consentendo ai cittadini di ampliare le proprie case.

Un Piano Casa che se attuato potrebbe portare significativi benefici al comparto dell’edilizia, frenando le sofferenze imposte dalla crisi economica. Il secondo aspetto ampiamente sottolineato sia dal presidente di Fiera Milano, Michele Perini, ma in maniera ancora più vibrante da Lucio Stanca, amministratore delegato di Expo Milano 2015, riguarda la smentita degli articoli apparsi recentemente sui quotidiani che rilevavano un certo ritardo nei lavori per l’organizzazione dell’Expo mondiale.

Non siamo in ritardo – ha sottolineato Lucio Stancae non lo diciamo solo noi ma anche il BIE (Bureau of International Expositions), che vigila sui lavori e sull’organizzazione. Siamo nella fase della progettazione, dal prossimo autunno inizieranno le fasi operative. Stiamo lavorando perché l’Expo 2015 possa essere una grande vetrina che metta in evidenza le eccellenze del nostro territorio. Stiamo lavorando già ora e lavoreremo per tutti gli anni che ci separano dall’evento, portando Milano e la sua regione nel mondo, per poi, nel 2015, portare il mondo a Milano.

Ambiente, energia e sostenibilità

In questi tre concetti Formigoni ha individuato i criteri di sviluppo della nuova e moderna edilizia del futuro.

Tre concetti che sono stati poi ribaditi e approfonditi dagli interventi successivi, con un carattere più culturale oltre che politico.

Jeremy Rifkin, fondatore e presidente della Foundation on Economic Trends di Bethesda, Maryland, ha ribadito le proprie teorie sulla terza rivoluzione industriale, quella che dovrebbe portarci ad aprire una nuova era senza combustibili fossili.

Tra non molto tempo – ha spiegato Rifkinmilioni di persone accumuleranno energia elettrica in ogni edificio, immagazzinandola sotto forma di idrogeno e distribuendola con il sistema peer-to-peer, proprio come già avviene per i media digitali e per internet. La terza rivoluzione industriale è un piano tattico per l’economia. Le conoscenze scientifiche e la tecnologia per metterlo in pratica ci sono, ma non saranno sufficienti senza la volontà di cambiamento da parte di tutti.

Proprio rispetto alla “volontà” Rifkin ha tenuto un profilo piuttosto critico nei confronti di Milano e la Lombardia, sottolineando che Milano, città della moda, del design dell’elaborazione e proposta di nuove tendenze, potrebbe essere una vetrina ideale per promuovere la terza rivoluzione industriale … basterebbe volerlo.

In questo senso Rifkin ha proposto un’idea agli imprenditori presenti nella sala: “concepire tutti i nuovi edifici che saranno costruiti in occasione dell’Expo 2015 come punti di produzione e di distribuzione, oltre che di raccolta, di energia.”

Nell’ambito di un’analisi sui possibili, o meglio sugli auspicabili, scenari futuri di questo nostro mondo, gli interventi di Stefano Boeri, membro della Consulta di Architettura Expo e di Carlo Petrini, presidente di Slow Food, hanno introdotto anche il concetto di etica.

Per Boeri è necessario lavorare a “una nuova etica urbana, non più basata su un modello di sviluppo estensivo, ma attenta a valorizzare le energie imprenditoriali molecolari che abitano le nostre città-mondo.”

Carlo Petrini invece, riprendendo il tema di Expo 2015 ha messo il dito nella piaga della malnutrizione che affligge molte, troppe, popolazioni nel mondo, sottolineando come i meeting della FAO ogni anno prendono atto della loro impotenza rispetto al tema della nutrizione e stimolando Milano e l’Expo 2015 ad esercitare un ruolo trainante per incidere nelle coscienze e nella politica di tutti i Paesi del mondo che parteciperanno all’evento.

Il convegno si è infine chiuso con l’intervento di Katthleen Kennedy Townsend, che ha raccontato le soluzioni adottate nella costruzione della casa “verde” del fratello Bobby.

Febbraio 2010

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